2013

Milan, Montolivo: “Grazie all’Atalanta vivo un sogno”

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CALCIOMERCATO MILAN ATALANTA MONTOLIVO – Dopo l’avventura alla Fiorentina è arrivato il grande salto al Milan, ma Riccardo Montolivo non dimentica il suo passato ed in particolare gli inizi nella “cantera” dell’Atalanta. Alla vigilia della gara contro i nerazzurri, il centrocampista rossonero ha parlato a L’Eco di Bergamo: «Come tornare a casa? Sempre, quando torno a Bergamo. Anche se sono passati ormai un po’ di anni dalla mia ultima stagione atalantina, 2004-2005, però è così: quando rimetto piede al Comunale sono sempre ricordi belli e forti. Sono molto legato, soprattutto al settore giovanile. La proprietà è cambiata da quando sono andato via, però da Favini agli altri allenatori, ai magazzinieri non li dimentico: sento Butti, ma soprattutto parlo con Mino. I consigli di Favini sono sempre validi, lui mi ha dato veramente tanto sotto l’aspetto psicologico e umano, così come ricordo Alessio Pala, Giancarlo Finardi, naturalmente il maestro Bonifaccio con cui ho iniziato. E a cui devo tantissimo. Favini era una figura diversa dagli allenatori, quando lo vedevamo… lui aveva grande peso, ogni volta restavamo a bocca aperta ad ascoltarlo».

Montolivo si è poi raccontato proprio in rapporto al ragazzo che era allora: «Ho avuto la grande fortuna di poter trasformare la mia passione in lavoro: fin da bambino avrei voluto giocare a calcio e lo devo anche all’Atalanta, se ho potuto realizzare questo sogno. Ricordo quando andavo da piccolo agli allenamenti al campo militare col maestro Bonifaccio, fino all’esordio in prima squadra con Mandorlini. Devo tanto a Ivan Ruggeri, il primo contratto da professionista l’ho firmato con lui. E ogni volta che penso all’Atalanta, ho grande riconoscenza e affetto per la famiglia Ruggeri. Prima segnavo di più? Mi piacerebbe farne di più oggi. Ho cercato man mano di migliorarmi, soprattutto nella fase difensiva, per riuscire a diventare un centrocampista completo. Con Mandorlini giocavo in linea con i tre davanti, adesso.. Come Pirlo? Io sono a disposizione dell’allenatore, nel centrocampo a tre posso fare il centrale o la mezzala».

In campo il mediano del Milan non scenderà con la fascia di capitano: «Quella è stata un regalo del presidente per la partita con la Juve: inaspettato, pensando a chi l’ha indossata e ha fatto la storia di questi colori. Ma il capitano è Ambrosini e se non giocherà perché infortunato toccherà ad Abbiati. Andata? Io ero fuori, infortunato. Eh sì, l’Atalanta aveva giocato bene a San Siro mentre noi eravamo nel pieno delle difficoltà che all’inizio ci hanno condizionato. Partita strana, ma l’Atalanta è una buona squadra, molto organizzata, sa quel che deve fare, ha giocatori di qualità. Noi dobbiamo cercare di dare continuità al nostro campionato, prima di pensare al terzo posto. L’Atalanta in casa è un avversario difficile per chiunque, a noi serve un risultato positivo ma dovremo dare il massimo. Se esulto? Con la Fiorentina avevo già segnato e non esultato a Bergamo, non mi pongo il problema, ho grande rispetto e riconoscenza per l’Atalanta e la tifoseria che ricordo con molto affetto».

Sul rapporto con Pazzini, che gli chiede spesso qualche assist, e le amicizie nel calcio Montolivo ha spiegato: «Spesso, ma i gol li sa fare anche di suo, sono già dieci. Bello tornare insieme, abbiamo condiviso tanto, a Bergamo come a Firenze e adesso a Milano: bella storia, una delle poche amicizie nel calcio, come con Lazzari, fino all’Under 21, alla Nazionale. L’Europeo è stato molto positivo a parte la finale e col mister Prandelli ho un bel rapporto».

Infine, sulle voci di un interesse del Bayern Monaco e sul calciomercato ha chiarito: «No, quella storia è uscita prima di incontrare la Germania, ma non c’è mai stato nulla. Io sono felice a Milano, avremo una sfida affascinante col Barcellona, ma prima bisogna fare bene con l’Atalanta. Lo stadio sarà pieno e so cosa significa, per noi sarà ancora più difficile. Cigarini piace al Milan? Al mercato ci pensa il dottor Galliani, io dico che anche Bonaventura è molto bravo…».

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