2017

Montella sceglie Bacca: ha le chiavi dell’Europa

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La doppietta del centravanti colombiano tiene vive le speranze europee del Milan di Montella

I fischi del popolo di San Siro – sponda rossonera, s’intende – riservati a Carlos Bacca in occasione della recente sconfitta interna rimediata dal suo Milan contro la Sampdoria sono soltanto un lontano ricordo: la doppietta siglata al Chievo Verona rilancia le quotazioni del bomber colombiano e mantiene il Milan di Montella attaccato all’alta classifica. Dove, quando mancano appena undici turni al gong del campionato, è impensabile lasciare determinati punti per strada.

BACCA, MOMENTO CHIAVE – Le firme del centravanti sudamericano arrivano al momento giusto, dopo un periodo di evidente flessione psicofisica: il Chievo è da sempre avversario ostico ed organizzato, la pratica sbrigata dal colombiano è buona notizia per l’attualità ed indice credibile per l’immediato futuro. Due reti di classico repertorio Bacca, che sarebbero potute diventare tre se non avesse fallito il calcio di rigore o se avesse capitalizzato almeno una delle altre chance a disposizione. A contorno una ritrovata presenza in area di rigore avversaria e quell’intraprendenza – vedi l’azione in cui dribbla due difensori veneti e poi manca l’acuto finale – che sembrava improvvisamente venuta meno.

Highlights AC Milan-ChievoVerona 4th March 2017 Serie A

UOMO D’EUROPA – Carlos Bacca ha la necessaria esperienza internazionale per gestire al meglio questi momenti e traghettare la propria squadra verso i lidi prescelti: lo ha già fatto con il Siviglia del resto, con le due Europa League vinte da assoluto protagonista nei due anni vissuti con la maglia degli andalusi, le sue reti in campionato peraltro firmarono importanti rincorse in chiave qualificazione europea. Come oggi deve accadere al Milan: Carlos Bacca viaggia da sempre su medie stagionali di venti reti complessive, con picchi verso l’alto ma raramente verso il basso. Oggi è in ritardo sulla tabella di marcia: 12 reti stagionali – le 11 in campionato e quella in Coppa Italia – che non aderiscono al suo curriculum, può però ritagliarsi un finale da protagonista per invertire la rotta e regalare al suo Milan l’agognato ritorno nel calcio dei grandi.

MILAN, I DATI NON MENTONO – Del resto basta analizzare attentamente la classifica per riconoscere immediatamente il difetto di questo Milan: delle prime dieci forze della Serie A 2016-17, soltanto la Sampdoria decima segna meno del Diavolo. Che con 40 reti in 27 gare disputate viaggia su una media (1.48 gol a partita) difficilmente sostenibile per certe ambizioni. Il dato, proiettato sull’intero campionato, renderebbe un torneo da 56 reti. L’anno scorso sarebbe bastato a centrare il sesto posto della classifica: in questa stagione, con il livello di competitività generale abbassato dalla mancata lotta salvezza, potrebbe non essere sufficiente. Il Milan deve incrementare questa statistica nel finale di campionato ed il volano indiziato per dare la svolta porta inevitabilmente al nome di Carlos Bacca.

LE COCCOLE DI MONTELLA – L’eccellente allenatore rossonero (provateci voi ad uscire indenni dalla stagione del closing/non closing) ha sempre ardentemente difeso Carlos Bacca e di fatto non gli ha mai tolto la fiducia. Ben consapevole del peso cruciale del suo attaccante principe nelle dinamiche ed ambizioni del Milan: Vincenzo Montella si è preso tutte le colpe quando il colombiano non ha girato a dovere, lo ha esaltato nei migliori momenti, lo ha salvaguardato anche quando il bomber gli ha contestato la sostituzione. Da ex centravanti navigato, che ha respirato l’aria di club esigenti, sa bene che un attaccante vive per il gol e che di conseguenza, quando questo non arriva, gli umori sono condizionati. Ora tocca a Bacca ricambiare tanta fiducia: la concorrenza difficilmente mollerà e servirà uno scatto ulteriore per mettere piede tra le prime sei della classifica e – complice l’esito futuro della finale di Coppa Italia – prendersi un posto al sole della prossima Europa. Non accade da ormai da tre anni: decisamente troppo per chi ha scritto la storia del calcio mondiale, un Milan che ha vinto con cicli diversi lasciando una traccia indelebile nell’evoluzione di questo sport.

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