Milan, Mexes: "Ho detto no alla Juventus, perché.." - Calcio News 24
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2012

Milan, Mexes: “Ho detto no alla Juventus, perché..”

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MILAN JUVENTUS MEXES – Alla viglia della gara contro la Juventus, Philippe Mexes ha parlato a La Stampa. Il difensore del Milan, recentemente bacchettato dal patron rossonero Berlusconi per la sua cresta, non intende rinunciarci, anche se ha già in mente qualche pettinatura nuova per il futuro, e sulla prossima avversaria rivela un retroscena di mercato.

Mexes, recentemente ha usato delle forbici?

«Assolutamente no. Anche mio padre mi dice che devo cambiare pettinatura, ma è una battaglia persa. Contro il Napoli i capelli sembravano più corti soltanto perché erano bagnati».

Già in questo weekend il presidente tornerà a Milanello e batterà sullo stesso tasto: via la cresta.

«Sono consigli buoni, lo dice per il mio bene. Quando le cose non funzionano la gente si attacca a qualsiasi cosa».

Dopo la splendida rovesciata fatta in Champions League, qualcosa potrebbe anche cambiare…

«Io sono sempre stato convinto delle mie potenzialità. Rispetto ad altri mie compagni ho avuto soltanto la sfortuna di arrivare al Milan con un ginocchio operato. E quindi è stato tutto più difficile».

Torniamo alla rovesciata. Ma lei è proprio sicuro di essere un difensore?

«Quel tipo di gol lo sogni da ragazzino quando giochi alla playstation. Per me non è una novità, ho provato un colpo simile anche in Francia ma mi era andata male».

Galliani ha detto che se quella rovesciata l’avesse fatta Messi avrebbe fatto il giro del mondo…

«Non mi sento sottovalutato, gente come Ibra e Messi sono di un altro pianeta. Non mi permetto di paragonarmi e campioni come loro».

Qual è l’sms più bello che ha ricevuto in queste ore?

«Tanti sfottò…però simpatici».

Da brocco a fenomeno. Fino ad oggi su di lei se ne sono sentite di tutti i colori.

«So come funzionano queste cose. Ho trent’anni e sono abituato a stare sulle montagne russe. Io però so che cosa valgo, non devo dimostrare nulla a nessuno».

Il ginocchio come sta?

«Contro l’Anderlecht ho preso una botta, niente di più. Gli esami hanno confermato che posso giocare».

Che tipo di partita sarà Milan-Juventus?

«Ci danno tutti per spacciati e guardando la classifica è anche comprensibile. Ma noi non ci sentiamo così».

Ha dimenticato l’episodio del gol fantasma di Muntari?

«Fa parte del passato e non possiamo attaccarci a questo. Adesso l’unica cosa che conta è guardare avanti e risalire la classifica».

Non sarà una partita qualunque. Lei stesso a febbraio perse le staffe e per una gomitata a Borriello si beccò tre giornate di squalifica.

«Ho chiesto scusa più di una volta per quel fatto. Ero sotto pressione, volevo a tutti i costi tornare ai livelli di Roma».

Allegri continua a cambiare difesa. Non vi viene il mal di testa?

«È un problema dell’allenatore, non certo nostro. Evidentemente non è soddisfatto e vuole capire qual è la soluzione migliore. La concorrenza aiuta a tirare fuori il meglio di noi stessi».

La Juventus l’ha mai cercata?

«Sì, almeno un paio di volte. Ma per una questione di feeling ho sempre detto di no».

Che impressione le fa da francese sapere che il Paris Saint Germain è in mano ad investitori stranieri?

«Non bisogna avere delle preclusioni. Era brutto vedere la squadra della capitale in quelle condizioni, adesso è tornata ad essere competitiva e la gente è felice. Gli emiri sono potenti e sfruttano ciò che hanno a disposizione».

Lei è diventato protagonista di un tormentone musicale. Sotto la doccia anche lei canticchia Pes dei Club Dogo?

«Me l’ha fatta sentire una volta mia figlio. Era tutto contento perché la cantavano i suoi compagni di scuola. Ma non mi illudo, il mio nome l’hanno usato solo per la rima!».

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