2012
Milan, la nuova classe è di marchio europeo
CRESCITA MILAN NUOVO MODULO – La vittoria contro il Chievo Verona ha mostrato chiaramente i miglioramenti di questo Milan, che non può però ancora parlare di squadra omogenea e pronta alla rimonta verso la vetta della classifica.
La difesa traballa, anche contro il Chievo che si è fatto vedere poche volte dalle parti di Abbiati, è emersa la titubanza propria di giocatori non abituati a giocare assieme, Mexes e Zapata, e di gente che si deve abiutare al nuovo ruolo come Constant. Emerge anche il ritorno dell’insicurezza di Abbiati che già aveva penalizzato i rossoneri lo scorso anno. In occasione del gol di Pellissier, la retroguardia di Allegri ha dimostrato l’assenza di un vero leader capace di dettare i tempi delle uscite e degli schemi difensivi.
A fare da contro altare a questo ci pensa un grandissimo attacco, fatto di giocate di prima, tagli veloci e ripartenze concrete che hanno portato il Milan a tessere le cinque azioni dei gol, e molte altre che potevano portare il risultato ad essere molto più ampio. Dopo anni dove il gioco d’attacco milanista parlava la lingua verdeoro, quest’anno si è cambiato registro e tutti i nuovi talenti milanisti sono di origine europea. La classe sempre più raffinata di El Shaarawy, prossimo protagonista della nazionale, rappresenta la miglior sorpresa di questo Milan e ora trova il giusto supporto nell’esplosività spagnola di Bojan che sta finalmente mostrando tutto il suo talento e velocità, messa al servizio della squadra. Infine, non va dimenticata la splendida sorpresa di Emanuelson, il talento olandese che mai come contro i veronesi ha dimostrato di essere una pedina fondamentale per il gioco di questo Milan. Abile nel creare gioco e anche freddo sotto porta. Ha dismotrato di avere anche grande intelligenza, creando lo spazio per gli inserimenti dei compagni. Ciò che manca è però la condizione che non gli permette di vivere tutti i 90′ sullo stesso livello.
Una vittoria che permette ad Allegri di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, scagliando contro l’opinione pubblica tutto il suo disaccordo sulle critiche arrivate alla sua squadra nel mese di ottobre. L’allenatore toscano, a difesa del suo lavoro, ha parlato di una vittoria che è piena conseguenza di quanto fatto in settimana, una vittoria frutto di episodi che finalmente sono favorevoli ai rossoneri e che troppo spesso li hanno puniti ingiustamente. Nessuno stupore insomma sul volto dell’allenatore che è però consapevole che qualcosa è cambiato, perchè il viso tirato di qualche settimana fa si è trasformato in un sorriso gongolante che tradisce un grosso sospiro di sollievo per un periodo negativo che sembra davvero essere giunto alla fine.
Ora c’è il Malaga, una partita fondamentale non solo per il momento rossonero, ma anche per il proseguio della stagione. Fallire in Europa sarebbe un suicidio e il morale tornerebbe sotto i piedi. Non c’è dunque troppo tempo per esultare, il Milan deve ora rimanere concentrato e dimostrare che quella di oggi non è stata una parentesi isolata.