2013

Milan: la Curva accusa la “dolce vita”, Berlusconi salva Allegri

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A fine partita 300 tifosi attendono l’uscita del pullman. Kakà e Abbiati vanno a parlare con gli ultrà.

MILAN SAN SIRO ALLEGRI – Accompagnato dal riscaldamento fino a fine partita con striscioni minacciosi, il Milan è stato accolto all’uscita di San Siro da 300 tifosi, in attesa del pullman rossonero. Via Achille bloccata, cori e minacce e la richiesta di incontrare la squadra. Questo il clima al termine della partita contro il Genoa e allora Christian Abbiati e Ricardo Kakà hanno deciso di andare a parlare con i tifosi; voleva esserci anche Mario Balotelli, ma è stato sconsigliato dalle forze dell’ordine. Gli ultrà hanno fatto sapere ai due giocatori di sapere che c’è chi fa le sei del mattino in discoteca o pensa a tutt’altro che a giocare e Abbiati e Kakà non avrebbero smentito.

STRISCIONI E INSULTI – Il racconto della serata e della rabbia dei tifosi attraverso i loro insulti e striscioni: «Rossi come il fuoco, neri come l’incazzatura. Se non sputate sangue, iniziate ad avere paura», «Fuori i coglioni» e «In campo 11 ultras!», ma anche  «Ci vediamo all’uscita dei box… Indegni!», «Andate a lavorare», «Veniamo coi bastoni», «Dagli anni d’oro del grande Milan agli anni di Zapata e Constant». Oppure: «Mister, per come gioca la squadra c’è poco da stare allegri», «False promesse, prese per il culo, la pazienza è finita, pietà per nessuno» e «Mentre consumate i vostri giochi di potere ridate al Milan il blasone che deve avere!».

LA SITUAZIONE – A fine gara Silvio Berlusconi in persona ha contattato Massimiliano Allegri, attraverso  il cellulare di Adriano Galliani, e lo ha tranquillizzato circa la solidità della sua panchina. Non è un caso, però, che da quando l’amministratore delegato è stato delegittimato da Barbara Berlusconi la situazione sia precipitata:  serve un passo indietro o che Lady B fronteggi in prima persona quest’emergenza.

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