2014

Milan, la conferenza integrale di Honda: «Sto vivendo un sogno. Scudetto e Champions League: ecco i miei obiettivi»

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MILAN HONDA SERIE A – E’ tutto pronto per la presentazione di Keisuke Honda, che da pochi giorni è diventato il nuovo numero 10 del Milan. A minuti il via della conferenza stampa: segui il live con calcionews24

GALLIANI – Prende la parola Adriano Galliani, che presenta il nuovo colpo di mercato: «Il numero 10 è stato portato sulle spalle da campioni come Rivera, Gullit, Boban, Rui Costa e Kevin Prince Boateng. Quando il ‘Boa’ è partito, abbiamo pensato, essendo in trattativa con Honda, abbiamo voluto tenergli la maglia numero 10, anche in virtù del sogno che Keisuke aveva da bambino, di diventare un giocatore del Milan con la maglia numero 10. Per cui do il mio benvenuto a Honda: Yokoso mister Honda».

HONDA – Dopo una breve clip introduttiva, è il momento di Keisuke Honda: «Sono veramente molto entusiasta, felice di questi primi giorni trascorsi al Milan. Uno dei miei sogni sta diventando realtà, ho sempre sognato di venire al Milan e prendere la maglia numero 10. Voglio ringraziare tutti, Adriano Galliani e Gandini, come i dirigenti del Cska. Voglio dimostrare chi sono sul campo, e vedendo il filmato sembra che la mia carriera fosse destinata per venire a giocare su questo campo. Sassuolo? Non so, non gioco da un po’, il Milan è un grande club e devo prepararmi bene prima di scendere in campo. Altre offerte? E’ stato molto semplice: ho chiesto al mio cuore dove volessi giocare e la risposta è stata il Milan».

JET LEG – Riprende la parola Galliani, che spiega un retroscena sul jet leg: «Noi abbiamo giocato quattro volte in Giappone e devo dire che dopo sei o sette giorni si sente tantissimo il jet leg. Lui è qua da poco, ma userei prudenza: non sono un medico o l’allenatore, ma lasciamo passare questi primi giorni, tanto abbiamo almeno tre anni e mezzo di contratto…».

MODELLI – Tocca nuovamente ad Honda: «Il mio sogno era di venire a giocare nel Milan. Adesso che ho realizzato il mio obiettivo, punto alla Champions League: voglio vincerla. Conosco quasi tutti i giocatori storici del Milan, ho sempre seguito la Serie A perché in Giappone è la lega più seguita. Ma fare un nome sarebbe riduttivo: sono tanti i giocatori che mi piacciono…».

CRESCITA – «Capisco che voi vi aspettiate molto da me, dovrò segnare molti gol e fare molti assist. Proverò ad essere speciale per il Milan, a fare del mio meglio. La squadra non è in cattive condizioni, ho visto la gara contro l’Atalanta e non mi è sembrata una squadra in crisi. Sono sicuro di poter dare il mio contributo, possiamo migliorare molto. In squadra ci sono grandi campioni, con loro possiamo vincere lo Scudetto, ovviamente l’anno prossimo».

CALCIO – «Il mio obiettivo è giocare a calcio e vincere: questo è importante per la mia vita. Il club mi aiuterà tantissimo, ma di sicuro non conta la città in cui vivo. Posso giocare in tutte le posizioni del fronte d’attacco, ma, dovendo esprimere una preferenza, scelgo dietro la punta. Milano mi è piaciuta molto, ma vorrei visitarla ancor meglio. Anzi, se volete consigliarmi qualche buon ristorante….».

LAVORO – «Il mio ruolo è di giocare bene sul campo ed essere un esempio per i bambini: proprio come un calciatore professionista dovrebbe fare. Ecco, questo sono io. Il calcio italiano è molto basato sulla tattica, sarà fondamentale il gioco di squadra con i compagni. Gli occhiali? Non ho problemi di vista, ma è solo una moda».

SPIRITO SAMURAI – «Lo spirito samurai? I giapponesi hanno grande disciplina: questo sarà l’atteggiamento con cui scenderò in campo. Nagatomo mi ha parlato degli italiani e della passione per il calcio, e del fatto che se non giochi bene ti mandano a quel paese. Avrei voluto venire al Milan già a giugno, ma nonostante ciò ho dato comunque il massimo per il Cska».

MONDIALE – «In Confederations abbiamo perso contro l’Italia, ma al Mondiale vorrei vincere contro gli azzurri. Zaccheroni? Mi ha consigliato di venire in rossonero, perché questo è uno dei top club europei. Mi ha detto, però, che questo è solo l’inizio per me e dovrò dare il massimo per migliorare».

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