2018
Milan, hai la tua costante: Kessié l’onnipresente che studia da Desailly
Il centrocampista Kessié è il calciatore più utilizzato da Gattuso nella sua esperienza in rossonero. Forza fisica e duttilità, il Milan rivede in lui il campione francese
Un inizio di stagione complicato per il Milan, con una vittoria nelle prime cinque partite in Serie A. Ma nel calcio basta poco per ribaltare umori e risultati: 4 gol al Sassuolo, 3 all’Olympiakos ed ecco che i rossoneri sembrano essere rinati. Ma c’è una costante che spiega molto se non tutto del ritorno milanista: Franck Kessié. L’ivoriano sembra finalmente essere tornato ai livelli dell’Atalanta. Una forza della natura a disposizione di Gattuso, un giocatore che lo ricorda ma che come ha detto il tecnico «è più forte di me, ha 7/8 gol nelle gambe». Non a caso, Kessié è il giocatore di movimento più utilizzato dall’allenatore rossonero: 3796 minuti dall’anno scorso, davanti a Rodriguez e Suso.
Un’arma tecnico tattica che non solo Gattuso ha apprezzato. Kessié da quando è al Milan ha giocato 43 partite su 44, con un’assenza solo per squalifica. Un punto fermo in grado di equilibrare una squadra, essenziale anche per Drago al Cesena e Gasperini all’Atalanta prima di approdare al Milan. Proprio per la sua importanza nel centrocampo rossonero, Gattuso aveva chiesto alla dirigenza un giocatore in grado di farlo rifiatare, ma Bakayoko non sembra tenere il passo del giovane compagno. Personalità, forza, qualità e una duttilità unica. A molti tifosi milanisti ricorda una leggenda rossonera: Marcel Desailly. Come lui, Kessié è partito difensore, per poi spostarsi sulla mediana. Come lui, simbolo di cattiveria agonistica e di forza fisica. Certo, l’ivoriano attacca di più ed è meno stopper. E i trofei in bacheca sono in schiacciante favore del francese: 13 in bacheca, con un mondiale e un Europeo, ben 5 in rossonero. Ma Kessié studia e sogna, con umiltà: «Desailly è un idolo, un grandissimo calciatore. Non sono nemmeno vicino a lui, ma mi piacerebbe raggiungere quei livelli». Nel frattempo, Gattuso se lo gode e lo fa giocare sempre: la costante K non si stanca mai.