Milan, Kakà: «Ora sono nella storia rossonera. Futuro...» - Calcio News 24
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2014

Milan, Kakà: «Ora sono nella storia rossonera. Futuro…»

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Il brasiliano entusiasta per i 101 gol siglati con la maglia rossonera.

MILAN KAKA’ – Seconda giovinezza per Ricardo Kakà, che ha trascinato ancora una volta il Milan verso la vittoria, ieri sotto gli occhi di Keisuke Honda: «Se penso a quello che ho fatto in questa squadra, credo di aver lasciato un segno: 101 gol sono davvero tanti e mi consentono di poter appartenere a pieno diritto nella storia del club. E questo è motivo di grande orgoglio. Ero un po’ ansioso per questo gol, lo aspettavo da un po’. Sarebbe stato bellissimo segnarlo nel derby: confesso che era la quarta o quinta volta che portavo la maglia celebrativa in panchina. E così, quando ho visto finalmente la traiettoria della palla che si infilava in rete, ho capito che ce l’avevo fatta. Ogni gol è emozionante, non ce n’è uno che emoziona più dell’altro. Così come è sempre emozionante sentire la curva che canta la mia canzoncina. L’hanno fatto due volte, stavolta, e il 2014 non poteva cominciare nel modo migliore», ha dichiarato il trequartista brasiliano, come riportato da “Tuttosport”.

FUTURO – Si è aperto nel migliore dei modi il nuovo anno per Kakà, che deve delineare anche il suo futuro: «Parlarne adesso serve a poco. Devo continuare, devo giocare bene e fare il bene del Milan, poi si vedrà. Diciamo che mi piace essere di esempio per i giocatori che arrivano in questa squadra. Quando sono arrivato non pensavo di lasciare un segno nella storia di questa squadra. Adesso so che è accaduto e anche per questo motivo devo insegnare a chi arriva dopo di me. No, non mi sono mai sentito un giocatore finito, nemmeno nel periodo peggiore di Madrid. Anche perché non ho mai mollato, non mi sono mai arreso. So di essere stato sotto il mio livello, ma se chiedete in Spagna, non ci sarà nessuno che potrà dire che non sono stato un serio professionista, sempre e comunque, o che ho mollato, anche solo per un giorno».

LIBRO CUORE – Il brasiliano ha poi concluso: «Mio figlio Luca? E’ lui che mi ha per ora impedito di vedere i messaggi di congratulazioni, anche se mi hanno detto che Ancelotti ha scritto a Galliani la sua gioia per il mio traguardo. Adesso è piccolo, ma quando capirà, vorrei che si rendesse conto che sono stato importante per il Milan, per il Brasile, per il calcio. Però, più di tutto, vorrei che mi considerasse non il giocatore più forte del mondo, ma il papà più bravo del mondo».