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Milan Juve, Zambrotta: «I rossoneri hanno vinto il derby da sfavoriti ma hanno perso punti pesanti. Fonseca, Leao, Theo, Yildiz, Koop e Motta: ecco cosa penso…»

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Milan Juve, le parole del del doppio ex Gianluca Zambrotta in vista della partita di San Siro del preserale del sabato di Serie A

Gianluca Zambrotta ha giocato sia nel Milan che nella Juve, le due squadre che sabato alle ore 18 si affronteranno a San Siro. L’esterno campione del mondo 2006 ne ha parlato con La Gazzetta dello Sport.

CHI HA PIU’ DA PERDERE – «La classifica è evidentemente più deficitaria per il Milan, che è un po’ in difficoltà. La Juve è lì, in quel club di sei squadre divise da due punti. Poi, certo, il Milan ha una partita in meno, e ha la possibilità di giocare in casa con lo stadio pieno. Però, di base, sono i rossoneri a dover dare qualcosa in più in questo momento. Il Milan ha vinto il derby dove non era favorito, ma ha perso punti malamente con il Napoli, e anche con Parma e Cagliari. Punti che una squadra con certe ambizioni non può permettersi di lasciare per strada».

FONSECA E LEAO – «Per un allenatore ciò che conta è il gruppo. Se si inizia a incrinare la credibilità all’interno del gruppo, poi è difficile recuperarla».

THEO HERNANDEZ – «Lui e Leao sono quelli con più talento nel Milan, quello che manca per essere dei fuoriclasse è la continuità. Non puoi fare la differenza solo ogni tanto. Gli esempi a cui ispirarsi? Del Piero, Pirlo, Seedorf: erano sempre sul pezzo».

YILDIZ – «Io l’ho sempre visto fare la differenza più da laterale, sulla trequarti, che in mezzo. Il problema è che non gli si può chiedere di coprire tutta la fascia».

KOOP NON É QUELLO DI BERGAMO – «Fin qui non lo è stato perché…è difficile ripetere una stagione così strepitosa. Serve ancora un po’ di ambientamento, si adatta benissimo all’idea di calcio di Thiago»

THIAGO MOTTA – «In campo era molto intelligente e tattico: piede e qualità, qualcosa che sta riportando nel ruolo da allenatore. Ora, poi, lo vedo molto più calmo e riflessivo. Mi piacciono la sua serenità e il sangue freddo. In campo era sicuramente più fumantino…».

CHE GARA SARA’ – «Speriamo sia come Inter-Juve… Bisogna solo capire quanto entrambe avranno paura di esporsi».

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