2015
Milan, Inzaghi: «L’obiettivo è ridare un’identità di gioco. Sul possibile esonero…»
Continua il tecnico: «Basta poco per ritrovare tutto quello che sembrava perso»
Giornata di conferenza stampa per il tecnico del Milan Filippo Inzaghi, con la formazione rossonera attesa domani dalla sfida al Cesena. Ecco le parole del tecnico: «Nei momenti difficili tutto va storto, è chiaro che il Cesena arriva da un momento migliore ma noi siamo sereni. Siamo pronti, spero che riusciremo a vedere ciò che facciamo in settimana, riconquistando i tifosi. Giocare a San Siro non è semplice».
L’OBIETTIVO – «Critiche? Non leggo, mi spiace che si parli poco dell’aspetto tecnico. Fa parte del gioco e lo rispetto. Mi spiace sentire che i miei calciatori lavorino poco: non è giusto nei confronti di chi lavora, il mio è uno staff serio. Non si può parlare senza sapere. Supplemento lavoro fisico? No, abbiamo lavorato tanto in questo mese per finire bene il campionato. Con il 90% della rosa eravamo terzi in classifica. Nelle ultime partite abbiamo giocato con quattro calciatori offensivi, abbiamo tante scelte davanti. Giochiamo con due punte ed andremo avanti così. Obiettivo? Ridare un’identità di gioco alla squadra, identità che c’era fino al 31 dicembre. Giocavamo un bel calcio, per tanti fattori abbiamo perso tanti calciatori importanti: diventa difficile ridare un’identità se bisogna cambiare ogni volta tanti uomini».
RINGRAZIO BERLUSCONI E GALLIANI – «Montolivo? Dobbiamo andare cauti: è stato bravo a lavorare dopo sette mesi, ha stretto i denti e lottato da capitano, ma ora si rimette in gioco anche se non gli si può chiedere la luna. Obiettivo quinto posto? Bisogna tornare a giocare da Milan per salvare la stagione. Penso gara dopo gara. Fiducia Berlusconi? Mi chiama tutti i giorni, come Galliani. Li ringrazio perchè credono nel mio lavoro, si sono resi conto che gli infortuni ci hanno penalizzato ma da ora mi auguro che torneremo a dare loro gioie. Empoli? E’ una grande realtà del campionato, non eravamo nel massimo della forma. Se non l’avessimo preparata bene la gara, l’avremmo potuta perdere».
NON PENSO ALL’ESONERO – «Se si può salvare la stagione? Secondo me sì, dobbiamo ripartire al più presto. Basta poco per ritrovare tutto quello che sembrava perso. Dispiacere per l’esonero? Non ci penso, so della stima dei dirigenti e del presidente, oltre che dei tifosi. Vado avanti e poi vedremo che succede. Tanti espulsi? Non mi sono posto il problema, domenica è stato espulso il portiere. Cosa mi ha deluso della squadra? L’unica cosa che dobbiamo migliorare è che dobbiamo vincere anche le partite che non giochiamo bene. Quando giochiamo bene vinciamo, quando giochiamo male o perdiamo o pareggiamo. E’ il salto da fare per crescere e speriamo di riuscire a farlo nelle prossime gare. Menez e Cerci? Possono giocare insieme, stano facendo bene».