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Milan Investcorp, a che punto sono le trattative? I dettagli

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Alessandro Giudice, collaboratore del Corriere dello Sport e manager finanziario, ha parlato della trattativa Milan-Investcorp

Intervenuto sul canale Youtube di Carlo PellegattiAlessandro Giudice ha fatto il punto sulla cessione societaria del Milan. Le sue dichiarazioni:

«Il punto della situazione oggi è che, quello che sappiamo dai giornali internazionali, c’è stata una trattativa con Investcorp, che è una trattativa che c’è e non è stata mai smentita: c’è stato un periodo di esclusiva che è scaduto. C’è stata una notizia del Financial Times su RedBird che sta trattando con Elliott, anche questa non smentita, quindi dobbiamo supporre che ci siano due trattative. Lo scrissi il primo giorno, un’operazione da un miliardo e cento milioni mi sembrava un po’ eccessiva per Investcorp, perché è un fondo che non ha mai fatto operazioni di quel genere; ha sempre fatto operazioni da 100-200 milioni, e non è la stessa cosa invece fare un’operazione del genere, anche come struttura finanziaria.

Tuttavia si diceva, sempre nel campo delle supposizioni, che Investcorp ha dietro Mubadala, il fondo di Abu Dhabi e forse avevano le spalle coperte. La verità è che Investcorp è un fondo, a differenza di Elliott, che non raccoglie prima e poi va a cercarsi l’operazione, ma ragiona con una logica un po’ diversa: trova le operazioni e poi ha una serie di contatti e trovano gli investitori perché hanno un’enorme credibilità presso famiglie del medio oriente.

Ma comunque devono costruire la struttura finanziaria. Credo che stiano trattando in un’operazione non banale. Penso sia stato eccessivo il trionfalismo, la fretta di dire “tutto fatto”. Le operazioni di questo tipo non si fanno in una settimana-quindici giorni. Forse ci vorrà ancora un mese, due, per capire se andranno in porto l’una o l’altra. Credo che Elliott abbia un interesse concreto a fare questa transizione verso una proprietà che continui il lavoro di Elliott, per un motivo molto semplice: Elliott è un fondo attivista, che entra nelle grandi aziende, nominano i loro consiglieri, vanno dai piccoli azionisti e dicono “guardate che la vostra azienda è gestita male, adesso arriviamo noi e stimoliamo una performance”.

Nel Milan l’hanno fato da azionista unico. Se un fondo così vuole continuare ad avere la credibilità per continuare a fare così deve continuare ad avere una storia di successi. Se il Milan, che è un’operazione altamente visibile, è un’operazione che non va bene questo non è un lavoro completato. Per un fondo attivista come Elliott l’uscita è altrettanto importante».

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