2017

Milan, il 3-5-2 funziona. Svolta definitiva per Montella?

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Dopo il blackout collettivo nella partita contro la Lazio, Montella ha deciso di adottare il 3-5-2 come modulo di gioco, e i risultati gli danno ragione.

Domenica scorsa Immobile ha fatto ammattire la retroguardia rossonera siglando una tripletta da fuoriclasse. Da lì Montella ha capito che il 4-3-3 non è il modulo giusto per far giocare bene questo Milan, così la decisione di passare al 3-5-2 nella trasferta di Europa League contro l‘Austria Vienna e la trasferta in terra austriaca ha lasciato diversi appunti positivi per Vincenzo Montella. In primis la prestazione di Hakan Calhanoglu, talento puro disseminato sul manto erboso dell’Happel Stadion, e un André Silva scatenato sotto rete. Più che per i singoli, il tecnico rossonero può sorridere per la tenuta di squadra avuta con il 3-5-2, modulo che esalta le qualità difensive della squadra, esaltando la guida di Bonucci, la regia di Biglia e la propulsione offensiva dei vari Abate, Antonelli, Ricardo Rodriguez e Conti quando rientrerà dall’infortunio.

Anche nella sfida odierna contro l’Udinese il nuovo schema tattico ha dato i suoi frutti e infatti i rossoneri sono andati più volti vicini al vantaggio. Senza la scelleratezza difensiva di Romagnoli difficilmente i bianconeri avrebbero segnato sfruttando i pochi spazi che la retroguardia rossonera ha concesso.

Se da un punto di vista difensivo il 3-5-2 può solo esaltare le caratteristiche dei difensori in rosa, dal punto di offensivo rischia di togliere qualcosa. Silva sta scalando posizioni e con Kalinic può giocare anche in coppia, non alternativi ma anche complementari. Chi resterà fuori tra Bonaventura, Calhanoglu e Suso? Montella, da sempre avvezzo al bel gioco, difficilmente farà a meno dello spagnolo, ma anche di questo 3-5-2 che ha convinto tutti e che può essere veramente la svolta della stagione del Milan sia in Italia che in Europa.

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