Hanno Detto
Milan Ibrahimovic: «Non sono uno che molla, ho ancora da dare»
Le parole di Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, che si è raccontato in una lunga intervista in cui ha parlato del suo futuro
Zlatan Ibrahimovic ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le parole dell’attaccante del Milan.
CHI GLI HA INSEGNATO DI PIÙ NEL CALCIO – «Ogni allenatore che ho avuto mi ha insegnato qualcosa. Anche Pep Guardiola? Sì, sì in un modo o nell’altro. Perché non è sempre tutto glamour, positivo, wow. Devi passare anche il buio per crescere. Se non sei abituato, quando arriva vai in confusione. Io ho passato il buio e la luce, per essere chi sono e dove sono. Per questo dico grazie a tutti gli allenatori. E a Mino Raiola: c’è stato sempre nel calcio e fuori. Un modello. Andavo da lui per sfogarmi, per avere risposte, litigavamo, ci abbracciavamo poi, si faceva tutto. E alla mia famiglia. Poi a Zlatan, secondo Ibrahimovic, terzo Ibra. Non è un segreto: Ibra è prima, seconda e terza persona».
FUTURO – «No, no, non sono uno che molla. Ma ci deve essere anche gioia in quello che fai, non posso non avere pace in quello che so fare da numero uno, giocare a calcio. Però non siamo ancora là. Penso che ho ancora da dare. Se penso di smettere? Non credo. Se devo continuare a giocare? Penso di sì. Ma devo trovare equilibrio come nella vita: se non hai serenità, stabilità, sei una bomba, le bombe esplodono».
CONTATTI CON GALLIANI – «Mi chiama tutti i giorni da tre anni e mi dice sempre che Monza è bella, che c’è una bella natura, che sul tavolo c’è già il contratto. Ma non siamo là: io sono un giocatore del Milan e sono orgoglioso di esserlo. A una certa età non c’è più l’ego, non hai bisogno di dimostrare. Sono qua per aiutare il Milan, non come adesso. Voglio essere in campo, lì posso aiutare molto di più».
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