Milan, Galliani: «Cinesi? Non li conosco. Guida della Lega? No, grazie» - Calcio News 24
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2017

Milan, Galliani: «Cinesi? Non li conosco. Guida della Lega? No, grazie»

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Galliani milan lega calcio

L’ad del Milan Adriano Galliani a 360° tra Milan, cinesi, giovani, riforme del campionato e futuro

Il 2017 del Milan si è aperto sulla scia della fine del 2016, che ha portato la Supercoppa Italiana. La squadra di Montella ha colto prima i tre punti contro il Cagliari in campionato e poi i quarti di Coppa Italia superando il Torino e raggiungendo la Juventus agli ottavi. Intervenuto nel corso di Deejay Football club, programma radiofonico di Radio Deejay, l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani si è soffermato sul closing che in casa rossonera tiene banco da tempo: «Io vado avanti, se finisce tra un mese finisce tra un mese e se finisce oggi finisce oggi. Il calcio è la passione della mia vita, da giovane ero una pippa da calciatore. Quando darò l’addio al calcio lascerò molti “Gallianini” come Marotta, Carnevali e Gandini? Non sono se siano Gallianini, sono amici. Ho vissuto tutta la vita tra televisione, calcio e pubblicità, è chiaro che abbia tanti amici. Non accetterei un ruolo da presidente di Lega perché non mi piace. Mi eccita di più vedere giocare ragazzini di 12 anni, scatto anche quando segnano i nostri ragazzini. Mi eccita più una partita di terza categoria che un’assemblea di lega».

CAMPIONATO A 18 SQUADRE – «Non so se è giusto scendere a 18 squadre, so solo che non troveremo mai chi voterà a favore di questa cosa. Credo sia irrealizzabile perché ci vogliono 14 voti e almeno 7-8 di queste rischiano sempre di retrocedere e figuriamoci se possano dare un voto favorevole».

CALCIOMERCATO – «I procuratori male del calcio? Io vedo che anche i grandi scrittori hanno consulenti letterari. Certo, sono un costo alto ma fanno parte del sistema. Sui giovani, i prezzi stanno salendo tantissimo. Però il fatto che le squadre pensino ai giovani italiani è una cosa positiva, al di là dei costi. Bisogna cambiare politica, io sono da 40 anni nel calcio e prima il campionato italiano era un punto di arrivo, adesso di passaggio».

I CINESI – «Alla fine del 2013 ho avuto una grande offerta per andare in Cina. Poi il mio maestro mi ha detto che non potevo andare e io ho obbedito. Quei cinesi forse li conoscevo, questi no».

MILAN – «Scudetto? Non so fare tabelle, non ho mai giocato al totocalcio. Mi limito ad osservare quello che sta accadendo quest’anno e devo dire che va molto bene. Donnarumma? E’ un ragazzo fantastico. Vive nel nostro convitto ed ha la sua cameretta di fronte ai parcheggi sotterranei del San Siro».

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