2013
Milan, Galliani: ?Anche Allegri è un campione?
MILAN INTER GALLIANI – La vittoria sul Barcellona è stata possibile anche perché il Milan è partito senza le pressioni della vigilia, mentre contro l’Inter i pronostici sono tutti a favore dei rossoneri. Adriano Galliani, dunque, ha dovuto bilanciare la situazione, anche per un pizzico di scaramanzia: «Quando il presidente del Barcellona, Rosell, prima della partita mi ha detto “vinca il migliore”, io gli ho risposto come Rocco: “Speremo de no.. E’ un derby molto importante, perché c’è in ballo la Champions, ma le due squadre distano solo un punto. Chiunque vinca, non si decide nulla. Peccato che il derby arrivi così presto, bisognava fermare tutto per due mesi», ha dichiarato, come riportato da La Gazzetta dello Sport, l’amministratore delegato rossonero, che poi parla della rimonta in campionato e del contributo di Massimiliano Allegri: «Stiamo facendo un campionato straordinario. Nelle prime sei giornate del ritorno abbiamo conquistato 14 punti, il doppio rispetto all’andata. Comunque non voglio meriti o demeriti particolari, si vince e si perde tutti insieme. Così come non mi deprimevo allora, non mi esalto adesso. Allegri? L’allenatore era saldo quando le cose andavano male, ora ovviamente lo è ancora di più. Non era lui il colpevole delle sconfitte, tutte le vittorie e le sconfitte nascono da un effetto congiunto fra società, giocatori e allenatore. Ma devo dire che nel successo dell’altra sera, il protagonista assoluto è stato lui. Abbiamo vinto grazie all’abnegazione di tutti e questa vittoria ha aumentato l’autostima di tutti. Io sono ancora euforico».
Impossibile non parlare di Mario Balotelli, che può essere l’ago della bilancia del derby: «E’ stato venduto dall’Inter al City, ed è tornato a Milano dopo due anni. Non è stata una cessione diretta fra le milanesi, quindi non credo succederanno cose particolari. Rischio razzismo? Non penso, se c’è una città che non è razzista, è proprio Milano. E’ l’unico derby in cui la gente va insieme allo stadio. Non sarà la presenza di Mario a cambiare questo spirito, i rapporti fra società e tifosi resteranno gli stessi: buonissimi».