Categoricamente smentite le voci relative alla possibilità di esercitare il diritto di mantenimento del Milan da parte del Fondo Elliott: per ora, Yonghong Li e Fassone possono dormire sonni tranquilli

Nonostante la vittoria in Coppa Italia contro l’Hellas Verona, il Milan non sta di certo vivendo un buon momento. Dopo l’esonero di Montella e i passi falsi commessi con l’avvento di Gattuso fino a domenica sera, ad agitare un clima già di per sé teso ci ha pensato anche il ritorno del “caso Donnarumma” e la spettro di un’insolvenza del debito di Yonghong Li, nei confronti del Fondo Elliott. Se per risolvere la questione Donnarumma occorrerà più tempo, a gettare lumi sul secondo aspetto ci ha pensato un portavoce dello stesso Fondo Elliott: «Elliott non ha, categoricamente, dato alcun mandato a Creative Artists Agency (CAA) in relazione ad AC Milan o ad altro. Elliott ha piena fiducia nel Board di AC Milan e nel CEO Marco Fassone».

Si era diffusa, infatti, nella giornata di ieri la notizia di una possibilità, da parte del Fondo di investimento statunitense, di esercitare il diritto di “tenere” la proprietà del club, qualora Yonghong Li non fosse riuscito a estinguere il debito. Stando alle ultime dichiarazioni, però, ogni nefasta ipotesi può considerarsi da accantonare, dal momento che, per ora, non sussistono le condizioni per esercitare tale diritto.