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Milan, faida in Curva Sud per la droga: «C’è chi ha guadagnato 2 milioni di euro»

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Il reportage de La Repubblica nell’ambito della Curva Sud del Milan dopo il ferimento di Vincenzo Anghinelli: al centro traffici di droga, divisioni tra gruppi ultras e violenze

Sono inquietanti i dettagli rivelati stamane da La Repubblica e riguardanti il ferimento a colpi di pistola a Milano venerdì di Vincenzo Anghinelli, personaggio legato all’ambiente della tifoseria del Milan attualmente in fin di vita. Lo scorso 17 marzo infatti, in occasione del derby contro l’Inter, lo stesso Anghinelli era stato oggetto di un violento pestaggio prima della partita da parte di alcuni ultras milanisti del secondo anello blu: in quell’occasione il tifoso, noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti di droga, non aveva sporto denuncia. Non solo: il 18 dicembre in occasione di Bologna-Milan al Dall’Ara era stato picchiato anche il suo avvocato. Presente anche Domenico Vottari, esponente dei Black Devils e legato ad ambienti di ‘Ndrangheta con alle spalle una condanna per omicidio.

A far scaturire la vera e propria guerra intestina alla Curva Sud rossonera, secondo quanto raccontato stamane dalle indiscrezioni di Repubblica, l’espulsione nel 2016 dei Commandos Tigre, altro gruppo organizzato del tifo milanista: da una parte Luca Lucci, condannato per il pestaggio di un’interista, poi morto suicida e per droga, con Giancarlo “Sandokan” Lombardi e il “Barone” Giancarlo Capelli. Dall’altra Anghinelli, Vottari e Moreno Fuscaldo, fondatore dei Black Devils ed ex esponente dei Commandos Tigre. Il motivo? «La Curva è la più grande piazza di spaccio di Milano, niente a che vedere con il bosco di Rogoredo. Altra qualità e altri incassi – racconta oggi una fonte molto vicina agli ambienti ultras rossoneri – . Per dare la misura dei soldi che girano: con la finale di Champions dell’Inter a Madrid nel 2010 c’è chi ha guadagnato 2 milioni di euro».

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