2012
Milan, Emanuelson: ?Crisi passeggera, ne usciremo?
MILAN EMANUELSON – Non è un bel momento per il Milan, che si ritrova a dover riscattare una stagione cominciata malissimo contro Napoli e Juventus. Urby Emanuelson, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, si è detto consapevole della situazione, ma anche fiducioso per il futuro e la ripresa della squadra rossonera: «Non siamo una squadra di brocchi. Sono tempi duri, pensare positivo e avere degli obiettivi è difficile. Però siamo ancora il Milan. Questa fase è difficilissima,ma finirà. Mi rendo conto che pensare di risollevarsi contro Napoli e Juve sia bizzarro. Ma sono partite cruciali e dobbiamo tentare di risollevarci, e vincere a Bruxelles in Champions. Ma soprattutto pensare partita per partita, senza fissarci sugli obiettivi che non ci sono più».
Forse a Napoli cambierete ancora modulo e giocherete con il 4-3-3…
«Io non ho problemi nei cambi di modulo, anche se forse sarebbe meglio decidere e andare avanti con lo stesso. Stiamo cercando una nostra identità, ma credo che cambiare sia anche un sistema per tenere tutti dentro il progetto».
C’è anche qualche problema psicologico nella squadra? Problemi di autostima?
«So che c’è scetticismo intorno a noi, ma personalmente so quanto valgo e non ho dubbi sulle mie qualità. E spero che tutti gli altri siano ugualmente sicuri di se stessi, anche se questo non significa smettere di lavorare per progredire, anzi».
Contro la Germania, lei ha giocato accanto a De Jong.
«Stare a centrocampo mi piace. Trovare un posto a sinistra nel 4-3-3 è il mio obiettivo nella nazionale, e se Allegri decide per il 4-3-3 anche nel Milan è un’opzione in più. Però abbiamo più centrocampisti che attaccanti esterni, quindi credo sia più facile che trovi spazio a destra in attacco».
De Jong in nazionale sembra un altro giocatore. Quando gioca nel Milan sembra bloccato.
«Deve ancora capire cose nuove, abituarsi ai criteri degli arbitri italiani, soprattutto per le ammonizioni. Ma è uno dei giocatori più grandi che abbiamo in nazionale. Il suo rendimento crescerà».
C’è anche Pato sotto accusa.
«Non ha senso biasimarlo. La partita contro la Fiorentina è stato un incubo per tutti, ma siamo umani. Capita ai migliori di sbagliare un rigore».
Il rendimento di Pato in generale non è quello che ci si aspettava dopo la partenza di Ibra.
«Le cose sono andate male per tutti noi. Questa situazione non è normale, non è possibile che si vada avanti per tanto tempo in questo modo. Questo è ancora il Milan. Una squadra giovane, che si sta ricostruendo. Ma sempre il Milan».
Le capita ancora di parlare con Seedorf?
«Sì, mi segue, vede che sto migliorando. Mi incoraggia a continuare su questa strada».
L’addio di Clarence al Milan non è stato morbido.
«Non parliamo mai di questo. Solo di me e di quello che sta facendo lui in Brasile. Normali conversazioni private».
Allegri è stato un buon allenatore per lei in questi anni?
«Mi sento un giocatore migliore ogni giorno che passa, quindi direi di sì».
E’ convinto di voler restare a lungo al Milan, anche in questi tempi difficili?
«Gliel’ho detto, questa situazione è provvisoria. Se c’è da restare a lungo al Milan, ci metto la firma. La maglia del Milan non potrà mai essere una maglia qualunque».