2012

Milan, El Shaarawy si confessa. “Ringrazio il mister”

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MILAN EL SHAAARAWY ALLEGRI IBRAHIMOVIC GATTUSO – Stephan El Shaarawy, intervistato per il settimanale della Gazzetta dello Sport “Sportweek”, ha parlato della sua definitiva esplosione, culminata ieri sera con la doppietta a Catania. L’attaccante del Milan ha svariato su diversi temi, come le persone importanti per questo suo approdo tra i grandi e anche qualche polemica a distanza, per fortuna solo accennata: “Devo ringraziare mister Allegri, gli devo tanto. Non è uno che parla molto ma, quando lo ha fatto, mi ha dato buoni consigli, calcistici e umani. Dopo questa serie di partite in cui ho fatto molto bene, mi ha detto di restare coi piedi per terra perché sono giovane e devo ancora dimostrare tanto. Per avere la conferma che non mi sono montanto la testa basta parlare con quelli che mi stanno vicino e mi vogliono bene. Sono lo stesso di sempre con tutti, a cominciare dagli amici storici di Savona, dove sono nato. Solo che adesso la pizza la pago io. Ogni tanto penso che ci vuole davvero poco, per tornare giù. Rispetto all’anno scorso sono più maturo. La mia crescita è stata favorita dall’ambiente di lavoro e dal fatto di essere arrivato in una grande città. A Milanello ho conosciuto campioni che mi hanno trasmesso tanto, vivere a Milano ti cambia per forza, quando finora hai vissuto sempre in famiglia o in piccoli centri. I miei maestri al Milan? Scelgo Ibra e Thiago Silva per la parte tecnica, Seedorf, Inzaghi e Ambrosini per quella umana. Mi hanno consigliato sul come gestire la mia vita a Milano, come comportarmi fuori dal campo, come scegliere e ascoltare le persone giuste. Ma da tutti ho imparato anche solo osservandone la serietà nell’allenamento, la compostezza nelle uscite pubbliche, l’educazione nel rapporto coi tifosi. La polemica con Gattuso? Io posso solo dire che con Rino non ho mai litigato. Non credo ce l’avesse con me, ma con i giovani in generale. Rispetto allo scorso anno gioco di più e di conseguenza ho maggiori responsabilità. Ma le 28 partite fatte l’anno scorso, tra campionato e coppe, mi sono servite tanto. Non ho giocato poco come qualcuno continua a dire, ho giocato quanto serviva. Il rapporto con Berlusconi? L’ho sentito per la prima volta l’anno scorso, dopo la partita di Udine. Avevamo vinto con un mio goal e negli spogliatoi Galliani mi passò il suo cellulare. Diventai tutto rosso e non riuscii ad aprire bocca, mentre lui si complimentava.

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