2012
Milan, El Shaarawy: ?Grazie Allegri per la pazienza?
MILAN EL SHAARAWY – Non è poi così pesante per Stephan El Shaarawy la responsabilità di guidare l’attacco del Milan: l’attaccante ha dimostrato di poter ereditare il ruolo di Zlatan Ibrahimovic, determinante nella sua avventura rossonera, così come si sta rivelando il Faraone, che ha ringraziato Massimiliano Allegri nell’intervista rilasciata a La Repubblica.
EL Shaarawy, già 16 gol stagionali a novembre, tra campionato, Champions, Nazionale e Under 21: il ritmo è da Ronaldo, quello brasiliano.
«Beh, diciamo che è una bella statistica. I 16 gol, per me, sono una bellissima soddisfazione. Ma ce n’è un’altra più grande. Essere entrati tra le prime 16 squadre d’Europa con un turno d’anticipo era fondamentale».
Però al centro dell’attenzione c’è lei, non il Milan.
«Io voglio fare bene per il Milan. Sto attraversando un periodo fantastico. Ma devo continuare. Non avevo cominciato bene la stagione, ma Allegri mi ha dato fiducia lo stesso, è stato importantissimo».
Col suo assist, dopo Pazzini, lei contro l’Anderlecht ha aiutato Pato, un altro compagno di squadra in difficoltà: è il più giovane a rialzare il Milan?
«Io sono contento dell’assist per Pato: è un grande campione e aveva bisogno del gol».
Da capocannoniere del campionato, non si pone obiettivi personali?
«No, vado avanti di partita in partita. All’inizio della stagione mi sarebbe piaciuto arrivare in doppia cifra e ci sono riuscito in due mesi. Ma queste cose non si programmano. Io devo pensare prima di tutto a correre».
Non rischia di stancarsi e di segnare di meno?
«Allegri mi chiede la prestazione, non il gol. Aiutare la squadra tornando a difendere è una fatica che prima o poi viene ripagata. Infatti i gol arrivano».
Perché la sua esultanza dopo il gol, spesso, è contenuta?
«Perché qualche volta segno in rimonta e non c’è tempo per esultare».
Ambrosini le pagherà la vacanza ai Caraibi, per la scommessa sui gol in doppia cifra?
«A Natale non posso andarci, vedremo d’estate».
Berlusconi le ha chiesto di tagliarsi la cresta?
«Mi ha detto che, se segno, me la posso tenere. Ma ora penso alla partita con la Juventus».