Milan, De Sciglio: «Vorrei essere il nuovo Maldini e non farei come Pirlo...» - Calcio News 24
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Milan, De Sciglio: «Vorrei essere il nuovo Maldini e non farei come Pirlo…»

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Le parole del terzino rossonero alla vigilia della sfida di Champions League.

MILAN DE SCIGLIO – Fermo per oltre tre mesi a causa di un infortunio al ginocchio, Mattia De Sciglio è tornato a disposizione del Milan. Il giovane talento è pronto ad affrontare l’Atletico Madrid nella gara di andata degli ottavi di finale di Champions League: «Si tratta di una gara molto difficile, ma può succedere di tutto. Daremo il massimo per mettere in difficoltà i nostri avversari. Abbiamo iniziato a lavorare sugli esterni. Loro sono molto bravi a recuperare il pallone e a ripartire, dovremo cercare di perdere meno palloni possibili. Diego Costa e Villa si conoscono già. Arda Turan è quello che mi ha impressionato più di tutti. Offre qualità e quantità», ha dichiarato il terzino rossonero ai microfoni del “Corriere dello Sport”.

VALORI – De Sciglio ha parlato della sua crescita e della sua semplicità: «Non è facile per i giovani affrontare questo mondo, ci vuole un attimo per perdersi. Ti ritrovi ad avere tutto. Io ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno dato un’ottima educazione. Questo mi permette di essere un ragazzo con la testa sulle spalle, tranquillo. Io non ho mai perso il valore del denaro. Ci sta togliersi qualche sfizio, ho la fortuna di guadagnare bene. Ma si pensa di fare qualche investimento per il futuro. La maggior parte dei ragazzi non ha questa fortuna. Quando ho capito che ce l’ho fatta? Nell’estate 2011 sono stato aggregato alla prima squadra allenata da Allegri per il ritiro estivo. Eravamo in 7 della Primavera. Non ci sono più tornato…».

IDOLI – A proposito delle sue caratteristiche tecniche e di due idoli, il giovane rossonero ha aggiunto: «A destra mi trovo sicuramente bene per il piede naturale. Ma a sinistra mi di diverto di più, in fase offensiva posso rientrare sul destro. Io nuovo Maldini? Me lo auguro, farò di tutto per esserlo, è da sempre il mio idolo. Fin da quando facevo la raccolta delle figurine… Sì, lo conosco ma gli dò ancora rigorosamente del “lei”. Quando facevo il raccattapalle, mi piaceva, mi divertiva vedere i campioni. Quando c’era ancora l’entrata nel tunnel a fondo campo, mi mettevo a fine gara ad aspettare i giocatori. Maldini mi passava sempre davanti, ma io non potevo chiedergli niente… Ma la maglia me l’ha regalata. La conservo insieme a una foto dove sono con Cafu. La sua maglia, invece, la indosso. Ha un peso enorme, immaginiamoci quella di Maldini che è stata ritirata! Lui dirigente? Con l’esperienza che ha e avendo fatto tutta la carriera in questa società, è uno dei pochi che conosca i valori e i principi del Milan».

OBIETTIVI – Sui traguardi da raggiungere: «Più in alto possibile, dobbiamo ancora lavorare e migliorare tanto. Adesso è arrivato Seedorf. È vincente, ha idee nuove, una mentalità diversa. Cosa sta succedendo? Ce lo siamo chiesti spesso. E’ vero: la “rosa” più o meno quella dell’anno scorso. Sinceramente non riusciamo a darci delle spiegazioni, siamo consapevoli di non essere una squadra che merita questa classifica. Non credo che siamo inferiori all’Inter. Certo che questo è il momento peggiore degli ultimi 20 anni dopo aver visto il Milan vincere tanto. Possono capitare periodi come questi che, comunque, servono a noi giovani per formare ancora di più il carattere e per accrescere la nostra esperienza per il futuro».

MERCATO – E in caso di un’offerta interessante cosa farebbe De Sciglio? «Il calcio è imprevedibile per tanti fattori. A me piacerebbe rimanere al Milan, più competitivo. Ogni calciatore valuta le scelte in base di quello che vuole fare della sua carriera. Pazzini è arrivato dall’Inter… Pirlo l’ho conosciuto Nazionale e mi ha detto che per lui non è mai stato un “peso” passare dall’Inter al Milan e poi alla Juve. Io probabilmente non lo farei…».

SUPERMARIO – E, infine, su Mario Balotelli: «Io diverso da Balotelli? È vero ma io parto dal presupposto che Mario andrebbe lasciato un po’ in pace. Qualsiasi cosa faccia, se ne parla fino all’esasperazione…».

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