2017

Milan e la crisi del capitano indigesto: Montella rivive l’incubo di Inzaghi

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Milan e la crisi del capitano che non c’è: la fascia consegnata a Bonucci ha creato gli stessi problemi già vissuti da Inzaghi nel 2014, che prima di riavere il senatore Montolivo passò la fascia a sei giocatori diversi

Il Milan, in questo tremendo avvio di stagione, si è ritrovato ad affrontare una lunghissima serie di problemi. Il primo è ovviamente legato ai risultati ed è quello che certamente crea tutti gli altri guai: la squadra in campionato non decolla, nonostante la società in estate abbia dato vita ad una rivoluzione senza precedenti. La mancanza dei risultati si è generata anche per via di una preoccupante confusione dal punto di vista tattico da parte del tecnico Vincenzo Montella, che per trovare l’assetto giusto ha dovuto mischiare più e più volte le carte. Poi c’è da registrare il flop di tutti i nuovi arrivati: solo Rodriguez, Borini e in parte Kessié non hanno deluso le aspettative, ma tutti gli altri colpi estivi hanno avuto un impatto traumatico col mondo Milan. E infine c’è un’altra crisi, che probabilmente ha innescato tutte le altre: quella dello spogliatoio, le cui gerarchie sono state ribaltate con l’arrivo dalla Juve di Leonardo Bonucci, a cui è stata immediatamente affidata la fascia di capitano a scapito di Montolivo, Abate, Bonaventura, Donnarumma e Suso, i veri e unici pilastri della vecchia guardia.

BONUCCI DIVIDE – La decisione, presa dalla società e non da Montella, ha causato qualche malumore di troppo, perché Bonucci è stato caricato di eccessive responsabilità, che finora non ha saputo reggere. Fassone e Mirabelli, ma in generale tutta la nuova dirigenza rossonera, ha voluto tagliare troppo presto i ponti col passato, cercando nell’ex difensore della Juve una figura di riferimento anche a livello di immagine per imbastire un nuovo corso. Peccato che le prestazioni di Bonucci, fino a questo momento, si siano rivelate non all’altezza del suo valore, ma soprattutto Montella si è ritrovato ad affrontare un problema enorme all’interno di uno spogliatoio spaccato non da lui, ma dalla società. Anche quando non ha giocato Bonucci per squalifica la fascia non ha mai avuto un vero proprietario ed è passata dalle braccia di Biglia, Abate, Suso e Romagnoli, a testimonianza della poca chiarezza pure sotto questo aspetto.

QUANDO MANCA MONTOLIVO… – Lo stesso problema lo dovette affrontare lo sfortunato Pippo Inzaghi nella stagione 2013-2014, anche se all’interno di un contesto totalmente diverso. Riccardo Montolivo era reduce dall’infortunio che gli fece saltare il Mondiale in Brasile e l’annata iniziò senza un vero capitano, ma con i vari Bonera, Abbiati, Abate, Alex, Muntari e Mexes che si passarono la fascia da una partita all’altra. Pure in quel periodo si avvertì la mancanza di un vero leader, o quantomeno di un leader designato da uno spogliatoio che si ritrovò spaccato da questa confusione intorno al ruolo di capitano. Tutti sanno come è terminata quella stagione, con il Milan mai in lotta per un piazzamento europeo e deludente sotto ogni punto di vista. E quella del 2013-2014 doveva essere una grande lezione per il nuovo Milan: il capitano e il suo vice lo sceglie il gruppo, mai la società. Altrimenti i rischi che si creino delle fazioni aumentano a dismisura.

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