Milan, con Ibra e Robinho è davvero tutto risolto? - Calcio News 24
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2009

Milan, con Ibra e Robinho è davvero tutto risolto?

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Qualche settimana fa scrissi un articolo avente come argomento centrale la sterilità  del mercato rossonero e la bizzarra frase di Berlusconi che riteneva la squadra “difficilmente migliorabile” nonostante le evidenti lacune che presentava in ogni reparto.

Dopo i botti finali che hanno portato Ibrahimovic e Robinho alla corte di Allegri, l’opinione generale sulla squadra di Allegri è mutata in modo radicale, e tutti i problemi sono stati di botto spazzati via dall’euforia che chiaramente ha pervaso gli animi di tifosi non più abituati a colpi di questo tipo e ormai rassegnati ad un’altra stagione da non-protagonisti. Certamente gli arrivi dello svedese e del brasiliano innalzano notevolmente la cifra tecnica della rosa a disposizione del nuovo allenatore rossonero, ma non condivido l’improvviso cambio di valutazione sulle potenzialità  di una squadra che nel giro di una settimana sembra essere diventata la formazione da battere nonostante alcuni problemi ancora irrisolti e solo coperti dalla risonanza delle due bombe finali.

Sostanzialmente, Berlusconi e Galliani sono intervenuti in modo massiccio su un reparto che da competitivo (con Borriello, poi ceduto alla Roma) è diventato straordinario, ma difesa e centrocampo rimangono esattamente quelle su cui pendono gli stessi punti interrogativi di prima, nè più nè meno. Chiaro che un tridente Ibra-Pato-Ronaldinho (con Robinho a completare eventualmente il poker di stelle) sia sulla carta garanzia di spettacolo, ma basterà ?

Il pacchetto arretrato, come dicevo in passato, ha in Thiago Silva un interprete straordinario e in Nesta un baluardo fin troppo cagionevole di salute. Dietro i due intoccabili, i vari Papastathopoulos, Yepes e Bonera sono dei rincalzi di livello decisamente inferiore, e sulle fasce la situazione è anche peggiore. In mezzo al campo, Pirlo è imprescindibile, e con lui il capitano Ambrosini: per sostenere i tre (o all’occorrenza, quattro) là  davanti servirà  un lavoro di pressing mica da ridere, e in tal senso quel Seedorf a completare il trio di centrocampo è una soluzione adottabile in casa contro una neopromossa, non certo in un derby o in Champions al Bernabeu. Le alternative? Si chiamano Flamini, Gattuso, Boateng: garanzie, per il momento, non ne dà  nessuno dei tre, più avanti magari si vedrà .

Credo che il Milan con gli acquisti di Ibra e Robinho abbia sicuramente potenziato il suo arsenale offensivo, ma la trasformazione in squadra vincente passerà  dalla capacità  di Allegri di trovare un equilibrio e di tirare fuori il meglio anche dai reparti che appaiono meno completi. Per questo ci andrei piano a porre i rossoneri sullo stesso piano dei top club europei, perchè quel famoso gap coi top club europei si è assottigliato, ma non azzerato: Barcellona, Chelsea, e probabilmente la stessa Inter rimangono un passo avanti, ma il campo come sempre potrà  sconfessare tutto in pochi mesi.

Chiudo con una provocazione: se Dzeko (valutato poco più di 30 milioni) costava troppo, come inquadrare la discesa in campo di Berlusconi che improvvisamente ha portato a casa due campioni per un’operazione complessiva che tra cartellini e ingaggi da pagare si va aggirando attorno ai 100 milioni di euro? Che il periodo politico abbia influito sulle mosse del Cavaliere? Ufficialmente, la realtà  è che al premier non piacevano le precedenti guide tecniche. Peccato che Allegri ancora lavori solo da 3 mesi e con una sola partita ufficiale giocata ha già  avuto molto più di quanto è stato concesso a Leonardo..