2017

Donnarumma, la scomoda eredità di Galliani: ora il Milan che fa?

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Milan: la grana contrattuale che riguarda Donnarumma, con le schermaglie fra la società e Mino Raiola, è una naturale conseguenza dell’ultimo anno di gestione Galliani. Ora la palla passa a Fassone, che ha già un piano B

Non c’è solo e soltanto la questione del rinnovo di contratto di Vincenzo Montella a tenere banco in casa Milan. Ma, nonostante l’arrivo di Kessié dell’Atalanta e un mercato che si preannuncia straordinariamente ricco di fuochi d’artificio, resta l’intricata matassa Donnarumma da sbrogliare. Dopo le parole di Montella e la risposta di Raiola è arrivata la secca presa di posizione dell’amministratore delegato rossonero Marco Fassone, che apre a nuovi possibili scenari, forzando Raiola a trovare l’accordo in tempi brevi: «C’è la speranza di trattenerlo, ma siamo di fronte ad aspetti non solo di cuore ma anche contrattuali. Incontrando lui e Raiola abbiamo confermato il desiderio di trattenerlo con ogni sforzo ragionevole e dai suoi occhi trapela la voglia di stare con noi: ci aspettiamo una risposta a breve. La nostra intenzione è di non cederlo, ma se succedesse stiamo ragionando su un piano B per non avere un portiere con noi in scadenza a luglio». Il piano B del Milan non è ancora stato definito con certezza, ma qualche idea c’è già: dalla promozione del 2000 Plizzari, fino ad arrivare alle suggestioni che portano a Szczęsny e Keylor Navas, ma la verità è che Fassone è pronto a tutto pur di trattenere Donnarumma. Il nuovo Milan è convinto che, trattenendo il giovane estremo difensore, sarà anche più facile avere la forza per trattare i campioni e in questo senso la società si sta già muovendo benissimo.

GALLIANI-RAIOLA, IL BINOMIO VINCENTE – La trattativa per il prolungamento del contratto di Donnarumma è il problema più spinoso da risolvere per la nuova dirigenza. Che, suo malgrado, ha ereditato questa situazione dalla gestione Galliani. L’amicizia che lega l’ex amministratore delegato del Milan a Mino Raiola ha fatto in modo che il procuratore si trovasse nelle condizioni di dettare le regole del gioco alla proprietà cinese. Galliani avrebbe potuto blindare Donnarumma già durante la stagione, riuscendo a strappare il sì di Raiola, ma non lo ha fatto, forse consapevolmente. Al compimento dei 18 anni il portiere avrebbe potuto firmare un rinnovo che non è mai stato nemmeno discusso. E ora, per Fassone e Mirabelli, la strada è indubbiamente in salita: il disinteresse di Galliani degli ultimi mesi ha fatto la differenza, con il Milan che ora è di fatto ostaggio delle scelte di Raiola. Proprio per questo l’eredità lasciata da Galliani, straordinario dirigente del trentennio d’oro di Berlusconi, non è poi così ricca…

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