2015
Milan, Calabria: «Esordio emozione incredibile e inaspettata»
Continua: «Il mio idolo? Paolo Maldini, non c’è neanche da chiederlo»
Uno dei talenti più interessanti del panorama italiano è certamente Davide Calabria, classe 1996 del Milan. In queste prime partite di Serie A è riuscito a trovare spazio, guadagnandosi anche l’Under 21 ed ai microfoni di Vivo Azzurro ha raccontato il suo percorso ma non solo: «Come è nata la mia passione per il calcio? In famiglia, tutti hanno sempre seguito questo sport e a me è sempre piaciuto. Quando l’Italia ha vinto il Mondiale nel 2006 avevo 9 anni e mezzo, ero a casa con la mia famiglia e mio zio e dopo la partita siamo andati al lago a festeggiare. Per il Milan ho fatto due provini, il primo a 6 anni e il secondo a 9 anni. a 10 anni, sono passato al Milan. Sono nato come mediano davanti alla difesa, poi ho fatto la mezz’ala in un centrocampo a tre, ho fatto anche l’esterno alto e con il passare degli anni sono diventato terzino sia a destra che a sinistra e lì mi sono specializzato nel ruolo. Il mio idolo? Paolo Maldini, non c’è neanche da chiederlo.La prima volta che ho indossato la maglia azzurra è stato a Coverciano, ero molto emozionato, era una sfida fra Nord, Centro e Sud. c’erano i giocatori più forti in Italia, una esperienza bella e tosta».
CONTINUA CALABRIA – «La Finale dell’Europeo Under 17 nel 2013? Ricordo tutta la trafila, eravamo veramente forti, ci è mancata un po’ di fortuna ai rigori. l Mondiale Under 17 purtroppo ho avuto l’appendicite e sono stato operato negli Emirati Arabi, ci tenevo tanto a finire il Mondiale e purtroppo non ce l’ho fatta. Il Milan è la squadra per cui tifo da sempre ed esordire a Bergamo a Maggio è stata una cosa per la quale non ci sono parole. Emozione incredibile e inaspettata. In Under 21 è andata bene, dopo la prima convocazione sono stato anche riconvocato e penso solo a dare il massimo. Tempo libero? Mi piace stare a casa con gli amici, seguire l’NBA, passo tanto tempo anche con la mia ragazza. Musica? Ligabue. Film? Ne ho appena visto uno molto bello su una storia vera di pugilato. Tatuaggi? Ne ho quattro. Capelli? Sempre tenuti così e li lascio stare. Ordine di importanza? Il calcio, prima di tutto. Poi la famiglia e l’amicizia, la famiglia mi è sempre stata vicino».