2014

Milan, Bonera: «Prandelli, sono pronto. Balotelli dimostri quanto vale»

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L’esperto difensore ha analizzato il momento rossonero con un pensiero al Mondiale.

MILAN BONERA – Tormentato da molti infortuni, Daniele Bonera rientra nella stagione storta del Milan, ma il difensore è tornato ad essere indispensabile per Massimiliano Allegri, tanto che pare essersi accorto di lui anche il commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli. A proposito della possibilità di volare in Brasile per i Mondiali, Bonera ha spiegato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: «2014 vuol dire desiderio di risalire con il Milan. Il resto arriverebbe di conseguenza. Tre mesi fa avevo la rotula fratturata e se mi avessero chiesto se pensavo al Mondiale mi sarei messo a ridere. Adesso magari sorrido. Prandelli mi conosce, mi ha allenato, sa dove trovarmi. Se mi vuole per il Brasile sono pronto».

SEEDORF e ALLEGRI – Bonera ha poi parlato di Clarence Seedorf, il favorito per sostituire Massimiliano Allegri: «Ex compagno e vicino di armadietto per tanti anni… Posso giudicare Clarence come giocatore, come allenatore è un’incognita, ma gli esempi di trasferimenti veloci e di successo fra campo e panchina non mancano: in Italia mi viene in mente Mancini. Cosa resterà di Allegri? L’equilibrio. Non ha mai cambiato atteggiamento, nel successo e nelle sconfitte. Capisco che restino negli occhi i brutti risultati degli ultimi mesi, ma non si possono dimenticare i tre anni precedenti. Allegri ha fatto un buon lavoro».

FUTURO – Il centrale difensivo rossonero ha poi parlato del suo futuro: «Se diventerò allenatore? Non lo so, ho un contratto fino al 2015 e sinceramente mi piacerebbe continuare a giocare per un po’. Poi vorrei restare nel calcio e mi piacerebbe lavorare sul campo, ma mi sembrano decisioni lontane».

SOTTOVALUTATO – Bonera ha commentato le dichiarazioni di Nesta, secondo cui sarebbe stato sempre sottovalutato: «Sarebbe stato meglio avere qualche infortunio di meno, ma non mi lamento: al Milan ho giocato con grandi campioni e ho vinto, mi sono tolto tante soddisfazioni e voglio ringraziare Ariedo Braida che mi ha portato qui. Per me Ariedo è stato una figura importantissima. Che cosa le hanno lasciato i grandi con i quali ha giocato? Mi hanno trasmesso il senso di appartenenza, e di responsabilità. Non è lo stesso per i giovani? Il mondo dei ragazzi è cambiato, non hanno le stesse priorità che avevamo noi. Io sono arrivato qui a 25 anni con sei stagioni in serie A alle spalle, e mi pareva di non aver fatto nulla. Adesso dopo un campionato c’è chi viene ritenuto un giocatore consacrato, ma è un problema di cultura: tutta la nostra società è cambiata. Semmai i più vecchi possono aiutare i ragazzi a mantenere le giuste priorità».

MESI ORRIBILI – Bonera ha poi analizzato l’inizio di stagione difficile per il Milan: «Kakà? Una bellezza per il gruppo. Ce ne vorrebbero tanti come lui, in ogni squadra. Questo l’anno di Balotelli? Dipende soltanto da Mario. Credo sia arrivato per lui il momento di mettere in pratica questo suo desiderio di dimostrarsi il migliore. Una spiegazione ai mesi orribili? Non ce n’è soltanto una. Gli infortuni sono un capitolo pesante, ma non devono rappresentare un alibi, e meno che mai dobbiamo cercare un alibi nella situazione societaria. Purtroppo il momento di cambiamenti in società è coinciso con la mancanza di risultati, quindi tanti hanno letto una correlazione che non c’è. Credo che ciascuno di noi abbia dato meno di quanto avrebbe dovuto e potuto. Non poter mai schierare la squadra che si aveva in testa è una giustificazione plausibile, ma ugualmente valiamo più della nostra classifica di oggi. Tutti noi sappiamo di valere di più. Ci restano due partite e un altro girone intero per dimostrarlo».

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