2018

Milan, Gattuso dopo il Benevento: «Che figuraccia, a tratti sembravamo una banda musicale»

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L’allenatore del Milan, Gennaro Gattuso, ha parlato dopo la gara persa con la squadra sannita a San Siro. Le sue dichiarazioni sono piene di amarezza

Il Benevento sbanca il ‘Meazza’ e conquista la prima storica vittoria in trasferta in Serie A. A farne le spese è il Milan di Gennaro Gattuso, senza vittorie da sei giornate. L’allenatore rossonero, intervenuto dopo la gara, ha espresso la sua profonda delusione: «Succede che per giocare a calcio non basta la tecnica, ma se mancano l’animo e la voglia…Dopo la partita col Napoli c’è stata un’involuzione, c’è preoccupazione, creiamo e facciamo tanti movimenti sbagliati. Il problema erano le due punte, dobbiamo ritrovarci, a partire dall’umiltà di stare in campo. Io non ho segnali negativi durante la settimana. Calo fisico? E’ un dato di fatto, il Benevento è una squadra sbarazzina, che sa giocare bene a calcio. Adesso è facile assumersi responsabilità, ma dobbiamo capire bene quelli che siamo. Noi dobbiamo giocare con grande organizzazione tattica, lo so. E’ stata una figuraccia. Anche le altre squadre sono stanche, non solo noi» le sue parole a Sky Sport.

Gattuso ha poi proseguito: «Lo sviluppo c’è stato, ma i movimenti sono stati sbagliati, spesso al contrario. A tratti sembravamo una banda musicale. Sostituire uno come Calhanoglu era un problema, anche Suso è fondamentale per il nostro tipo di gioco. Oggi abbiamo fatto robe che non abbiamo mai provato. Siamo andati quattro volte in fuorigioco con una lettura facile, bisogna lavorare su questo. Tanti giovani hanno molta pressione addosso perchè non segnano. Col 4-4-2 non c’era pressione, poi con Cutrone più esterno è andata meglio. Bisogna essere obiettivi, ci sono cose che non stanno andando. Europa League a rischio? Dobbiamo riuscire a guardarci in faccia e fare le cose in un certo modo, interpretandole bene. A volte non basta reagire dopo la mazzata o giocare bene a calcio. Bisogna sentire l’odore sgradevole prima e non sempre dopo. Mi vergogno, provo tanta amarezza per questa partita».

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