2015

Il Diavolo non cala il poker: Milan-Atalanta finisce con un bugiardo 0-0

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Rossoneri discreti nel primo tempo, ma poi la squadra orobica si butta in avanti e serve San Donnarumma

Si è conclusa da pochi minuti Milan-Atalanta valida per la dodicesima giornata del campionato di serie A TIM 2015/2016. Reti bianche tra rossoneri ed orobici in una gara che ha offerto poche occasioni nel primo tempo ed una Dea bella spregiudicata nella ripresa. Berlusconi non festeggia il momentaneo quinto posto (a quota 20) mentre Mister Reja applaude i suoi per i 18 punti pesanti fin qui conquistati. Per il Diavolo giusto qualche ripartenza pericolosa qua e là, un buon rientro per Niang ed un supremo Donnarumma autore di tre interventi salva-risultato. Più un Cerci che si è mangiato il gol decisivo nei minuti di recupero sfruttando male un lancio di Bacca. Tutto inutile, il risultato è rimasto inchiodato sullo 0-0 in base a quello che vi andiamo a raccontare.

PRIMO TEMPO (BUONE SQUADRE, PUNTE ASSENTI) Poche emozioni, ma davvero bel calcio nei primi 45 minuti del Meazza. Il nostro non è un paradosso, ma la reale considerazione di come Milan ed Atalanta abbiano onorato il loro impegno serale. Tonico il Diavolo fin dall’inizio. La differenza, rispetto alle gare vincenti con Sassuolo e Chievo, è che stasera la squadra di Mihajlovic di gioco ne fa eccome sfruttando sia Cerci a destra (la solita incognita) che il rientrante Niang a sinistra. Bacca, per ora, si vede poco ma al 21′ impegna comunque la retroguardia orobica sfruttando un’imbeccata dello stesso M’baye. L’Atalanta, di suo, preferisce gettare palloni a quei tre là davanti (bravissimi Gomez e Moralez, un po’ troppo statico Pinilla), sfruttando misuratamente il centrocampo e con una difesa che – seppur ammaccata dall’uscita di Dramé – se la cava tutto sommato bene. Le occasioni da rete? A parte quella già citata del colombiano, ci prova anche Niang al 38′ sfruttando un rinvio maldestro di Pinilla: l’ex genoano si fa beffe di Raimondi, ma viene stoppato da un brillante intervento di Sportiello. Tutto qui ma – ripetiamo – le brutte partite sono altre.

SECONDO TEMPO (IL RISVEGLIO DELLA DEA) Mister Mihajlovic ha abituato bene il pubblico di San Siro visto che, negli intervalli, il suo Milan trova spesso quell’X Factor per cominciare alla grande i secondi tempi (vedi ultimamente la gara col Chievo). E quindi, quando uno si aspetta che il Milan sferri la sua zampata vincente, in realtà ecco che risorge l’Atalanta. Sono ben tre, infatti, i quasi-gol dei bergamaschi a cui si oppone un Donnarumma  che non diresti abbia esordito in serie A solamente lo scorso 25 ottobre. Il lungo highlight atalantino si sprigiona nel corso di sei minuti di fuego. Al 63′ ecco un cross velenoso di Maxi Moralez (davvero in palla stasera) su cui Cigarini impatta violentemente di testa, ma il portierone rossonero si traveste da supereroe. Sessanta secondi dopo ci prova lo stesso argentino ex Vélez Sarsfield servito stavolta da Grassi, ma sul suo destro ‘Gigietto’ copre benissimo sul primo palo. Applausi scroscianti da parte di tutto San Siro e per la dirigenza rossonera non è mai un buon segno quando il migliore in campo diventa il portiere. Mica è finita: al 65′ De Roon centra l’esterno della rete mentre quattro minuti dopo ancora Grassi impegna severamente di sinistro l’implacabile Donnarumma, ma questa – come si è intuito – è una serata di grazia per il numero 99 rossonero. Il Diavolo si risveglia al 79′ con un colpo di testa di Luiz Adriano (subentrato a Kucka per un inedito 4-2-4 forgiato da Sinisa), ma il forcing atalantino costringe spesso il Milan a rintanarsi nella propria metà campo, inerme e destinato esclusivamente all’arma del contropiede. L’ultimo brivido, arriva solo a recupero inoltrato con Cerci che si mangia un gol dopo aver intercettato un bell’assist di Bacca rapido a divincolarsi nella ripartenza milanista. L’ex granata tenta di saltare Sportiello in uscita, ma la sua conclusione si spegne sull’esterno della rete generando fischi ed ondate di crescente delusione. Non da parte nostra, però, perché una rete in extremis di Cerci avrebbe simboleggiato un finale troppo cinico per una sola e semplice ragione: la bontà dell’avversario. Mihajlovic, lapalissiano, lo ammetterà con grande onestà intellettuale in conferenza stampa: «Quando non riesci a vincere, l’importante è non perdere. Il pareggio con l’Atalanta ci sta bene.». Tradotto: quello conquistato contro l’undici di Mister Reja non è un punto perso. Bensi guadagnato.     

Marcatori:

Ammoniti: 24′ De Sciglio, 42′ Cigarini, 48′ Pinilla, 56′ Gomez, 59′ Mexes, 77′ Calabria, 84′ Bacca

Espulsi: 88′ Mihajlovic (proteste)

Arbitro: Giacomelli di Trieste.

MILAN (4-3-3): Donnarumma; De Sciglio (46′ Calabria), Mexes, Romagnoli, Antonelli; Kucka (64′ Luiz Adriano), Montolivo, Poli; Cerci, Bacca, Niang (72′ Honda). All: S. Mihajlovic.

ATALANTA (4-3-3): Sportiello; Raimondi, Paletta, Toloi, Dramè (19′ Bellini); Grassi (71′ Carmona), De Roon, Cigarini; Moralez, Pinilla (90′ Denis), Gomez. All: E. Reja.

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