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Ambrosini: «Esclusioni Leao non è più un segnale, ormai è una scelta di Fonseca. Il Milan non può farne a meno»

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Le parole di Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, sul rapporto tra Paulo Fonseca e Rafael Leao. Tutti i dettagli

Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ha parlato a Radio Serie A della sconfitta dei rossoneri contro il Napoli.

GIUDIZIO PARTITA – «Il Milan non ha disputato una brutta partita contro il Napoli, soprattutto nel primo tempo. Però ha ridato un po’ la sensazione di fragilità difensiva ed è stato meno determinato del Napoli negli ultimi 20 metri. Nel secondo tempo la prestazione della squadra di Fonseca s’è un po’ affievolita e questo Milan lascia un po’ di punti interrogativi. Mentre quella di Conte, dall’altro lato, sembra già una squadra fatta e finita».

COSA E’ MANCATO – «Ciò che è mancato al Milan nella prima parte di stagione è stato un certo spirito di gruppo. Ieri la squadra s’è ribellata al gol di Lukaku, ma ora bisogna fare delle scelte. Sul primo gol i due centrali difensivi non erano messi bene: Fonseca ora deve scegliere i due centrali, non può ruotare ogni volta. Gabbia che ieri era fuori per infortunio è ormai diventato il centrale più affidabile… Detto ciò, il Milan sta iniziando a perdere un po’ troppi punti».

LEAO – «Far giocare ieri Leao voleva dire mettere Okafor a fare il trequartista. Se la prima panchina era stata un segnale, quella di ieri è stata una scelta tecnica. Però a lungo termine non si può pensare di fare a meno di Leao. Sicuramente anche lui deve aiutarsi. Va trovata la chiave per non dare al ragazzo un alibi ulteriore: quando succede che il giocatore più forte della squadra sta fuori è un segnale, ora ci sono il Monza e il Real Madrid e una chiave per reinserirlo va trovata».

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