2013

Milan, Ambrosini: «Guai a chiuderci»

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MILAN AMBROSINI BARCELLONA – Intervistato dai colleghi di Sky Sport, Massimo Ambrosini ha fatto capire quale versione del Milan andrà in scena questa sera al Camp Nou, dove ci sarà da difendere il 2-0 conquistato a San Siro contro il Barcellona. Il capitano rossonero ha parlato anche della crescita della squadra, sotto la guida attenta di Massimiliano Allegri: “È una partita dal fascino incredibile, ci stiamo avvicinando con la giusta tensione, perchè se arrivassimo troppo tesi rischieremmo di fare brutta figura. Loro, in un modo o in un altro, ti costringono a giocare in un determinato modo, soprattutto perchè partiamo noi in vantaggio. Dobbiamo interpretarla nel modo giusto, se giocassimo solo in difesa ne usciremmo con le ossa rotte, il nostro obiettivo è quello di fare gol. Dobbiamo riuscire a costruire qualcosa. Barcellona in crisi? No, probabilmente il loro svantaggio è che da cinque anni sono i più forti al mondo e hanno giocatori che hanno vinto tanto, e probabilmente a livello mentale sono calati, ma possono restare su alti livelli per molti altri anni. Le dichiarazioni degli avversari? La nostra scuola di calcio è diversa dalla loro, ormai le squadre europee si sono adattate al gioco del Barcellona, e questo può essere un attestato di stima nei loro confronti. Non facciamo altro che dire che sono i più forti del mondo. Messi è un giocatore che non si ferma in maniera normale, va fermato in mille modi perchè non ha limiti, va limitato in tutte le zone del campo. Speriamo che abbia una giornata no, altrimenti diventa dura. Il Camp Nou? La prima cosa che viene in mente è che siamo fortunati a giocare in uno stadio così, nonostante la sconfitta dell’anno scorso me la sono goduta, perchè è uno stadio bellissimo. Giocare con i giovani? La cosa importante è cercare di essere tranquilli, la partita non necessita di far stare tutti con le antenne dritte, una partita così si prepara da sola, e i giovani non devono avere paura di nulla, e questa è la loro qualità migliore. Nelle grosse difficoltà, ci si può distruggere o ci si può unire: la società ci ha dato una grossa mano nel compattarci, poi ognuno di noi ha fatto uno sforzo in più per capire cosa non andava fatto, e i risultati si sono visti. Il merito più grande di Allegri? Rimanere calmo nei momenti difficili, lui non vive di eccessi e la sua forza è stata la calma, che ha influito nel gruppo perchè non è una cosa scontata.

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