Miha obbligato a testare la strana coppia Balotelli-Menez. Mister Gregucci, dopo il bruciante stop in Lega Pro, vuole il miracolo…

Dopo lo spavento legato all’incidente automobilistico di Niang (auguri, M’baye!), il Milan torna in scena tre sere dopo il successo sul Torino in campionato e – alle 21:00 esatte – scende in campo a San Siro contro l’Alessandria per quel che riguarda la semifinale di ritorno della TIM Cup/Coppa Italia 2015/2016 (all’andata, all’Olimpico di Torino, finì 1-0 per il Diavolo in seguito al rigore trasformato da Balotelli). Comunque vada a finire, stasera si farà la Storia con la ‘S’ maiuscola. Un po’ per via del massiccio esodo mandrogno verso gli spalti del ‘Meazza’ (si parla di 15mila tifosi grigi, praticamente come se la compagine alessandrina giocasse in casa). Un po’ perché resta aperta alla voce “miracolo” la chance che un umile team di Lega Pro possa accedere alla finale di Roma del prossimo 21 maggio. Il bello del calcio, direbbe qualcuno.

SINISA TRANQUILLO E FIDUCIOSO – Mihajlovic, ovviamente, vuole che i suoi restino concentrati su quello che considera “il primo traguardo” della sua esperienza milanista – alias l’approdo all’Olimpico senza troppi brividi – e quindi punta su di un Milan non del tutto reimpastato. Angelo Gregucci, da parte sua, non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare. Sabato i grigi hanno ceduto al ‘Moccagatta’ contro il Bassano (2-1 per i veneti) in uno scontro basilare per la lotta alla promozione in B ed ora, per un misero punto, sono pure fuori dalla zona-playoff. Che l’Orso fosse distratto dall’imminente galà milanese?

LA COPPIA CHE NON SBOCCIA (IN CAMPIONATO) – Mani legate per il tecnico serbo. Con Niang fuori per almeno due mesi e Luiz Adriano in infermeria, Mihajlovic incrocia le dita e dà fiducia al tandem d’attacco composto da Menez e Balotelli, alias due anarchici e “falsi nueve” per antonomasia. A metà campo saranno serviti dalle incursioni di Honda e Bonaventura mentre Poli e Kucka regoleranno il traffico. In difesa confermato l’ottimo Zapata mentre ritorna centrale Romagnoli che è guarito dall’influenza. A destra tocca a De Sciglio, out di sinistra affidato a Antonelli mentre per l’eterno Abbiati è di nuovo ora d’indossare i guanti.

UNDICI IDEALE PER GREGUCCI – Il mister con passato da bandiera laziale se la gioca schierando la miglior Alessandria plausibile in vista di un’eventuale impresa. In porta Vannucchi, difesa a quattro col croato Celjak a destra e Sabato sull’altro versante, solido centrocampo basato sul perno Loviso e attacco insidioso con Marras, l’altoatesino  Fischnaller e Iocolano (bomber Bocalon parte dalla panchina). Una piccola nota a margine cinefila: domenica notte Leonardo Di Caprio ha vinto il primo Oscar della sua lunga carriera in quel di Hollywood. Il suo film, manco a farlo apposta, narra di un trapper statunitense dell’800 aggredito e mezzo sbranato da un Orso…

MILAN (4-4-2): Abbiati; De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Honda, Poli, Kucka, Bonaventura; Balotelli, Menez. A disp.: Donnarumma, Livieri, Alex, Abate, Simic, Calabria, Mauri, Locatelli, Bertolacci, Crociata, Boateng, Bacca. All.: S. Mihajlovic.

ALESSANDRIA (4-3-3): Vannucchi; Celjak, Morero, Sirri, Sabato; Nicco, Loviso, Branca; Marras, Fischnaller, Iocolano. A disp.: Nordi, Sosa, Terigi, Sperotto, Guerriera, Mezavilla, Boniperti, Cittadino, Marconi, Picone, Vitofrancesco, Bocalon. All.: A. Gregucci.