2015

Milan, Abbiati: «La nostra sfortuna è stata la sosta»

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Il portiere: «Non riusciamo a fare il salto di qualità»

Dopo il pareggio di Torino, il Milan tornerà in campo domani sera: il match è quello degli ottavi di Coppa Italia e lo sfidante è il Sassuolo, che ha già battuto i rossoneri a San Siro. Ai microfoni dei giornalisti si è presentato Christian Abbiati, che ha parlato così: «Il Sassuolo ha grandi giocatori, nella partita di campionato abbiamo commesso l’errore di non riuscire a chiuderla col secondo gol. Dopo la rete di Zaza non siamo riusciti neanche a riprenderla. La Coppa Italia è l’unica coppa che abbiamo, è la nostra Champions. Resta un obiettivo importante, perchè chi la vince va direttamente in Europa League. Questa competizione permette di farsi vedere a chi gioca di meno».

MOMENTO – Il portiere rossonero parla del momento della squadra: «La sfortuna per noi è stata la sosta natalizia, perchè stavamo facendo bene e lo stop ha interrotto la nostra corsa. La gara di Torino è stata strana, credo che comunque sia stato solo un passo falso. Abbiamo una rosa ampia, con tanti buoni giocatori. Ogni volta che dobbiamo vincere per arrivare al terzo posto, non riusciamo a fare il salto di qualità. Nonostante i risultati, il terzo posto è ancora lì».

CERCI E INZAGHI – Abbiati prosegue parlando di Cerci ed Inzaghi: «Cerci ha grande voglia di riscatto: a Madrid ha giocato poco e adesso porterà il suo valore al servizio del Milan. Verso il mister c’è grande fiducia. Dopo Torino tutti eravamo dispiaciuti, in pullman siamo rimasti in silenzio. La squadra ci tiene, è importante tornare in campo subito, dopo due giorni. L’anno scorso abbiamo fatto peggio di adesso, durante i primi sei mesi. Adesso siamo poco lontanti dal terzo posto, e tutto è ancora in discussione. Possiamo migliorare ancora, e non vorrei che la partita col Torino portasse una situazione drammatica, perchè non è così. Sabato abbiamo fatto un tempo in 10, e non è mai facile, quindi non credo che abbiamo un problema fisico. Secondo me la squadra non ha espresso il suo gioco, però ha difeso bene».

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