2017

Mihajlovic-Toro, urla e moduli: la squadra non ne può più, Mazzarri aspetta

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Il rinnovo è in dubbio, il rendimento deficitario e il gruppo non lo sostiene come prima: Sinisa Mihajlovic sa di rischiare

Forse nessuno l’avrebbe detto a inizio stagione, vista la permanenza di Belotti e l’ottimo parco offensivo di cui disponeva, ma l’avventura di Sinisa Mihajlovic al Toro potrebbe essere ai titoli di coda. Secondo quanto riportato da “Tuttosport”, qualcosa si è rotto tra il tecnico serbo e l’ambiente. Non tanto con il presidente Cairo, quanto proprio con gli stessi giocatori: il primo equivoco è di tipo tattico, visto che il 4-2-3-1 di Mihajlovic ha portato risultati fino al derby della Mole, finendo poi per naufragare il Toro una volta che il livello degli avversari si è alzato un pochino.

ALTRE CREPE – A questo, va aggiunta la situazione degli esterni offensivi, perché Niang sta rappresentando una delusione assoluta visto il rendimento fin qui. Eppure Mihajlovic l’aveva voluto fortemente, proprio perché è stato lui a lanciarlo al Milan e sperava di ritrovare il giocatore che aveva svezzato in rossonero. Anche Iago Falque ha deluso finora, forse inadatto al 4-2-3-1: c’è quindi insofferenza nei confronti dell’allenatore, sciogliendosi sia a Roma che a Firenze (seppur in quest’ultima gara con un po’ di sfortuna). Domenica c’è un’altra gara, ma non è detto che serva a svoltare.

L’OMBRA DI MAZZARRI – Quattro problemi dentro la crisi del Torino di Sinisa Mihajlovic. Innanzitutto un modulo indigesto: il 4-2-3-1 senza Belotti sembra non aver prodotto un sistema di gioco equilibrato per la squadra. Troppi peccati di egoismo tra gli interpreti granata ad aumentare la confusione tattica, unite alla mancanza di un leader in campo e di troppa presunzione della squadra. La posizione di Mihajlovic, come riporta La Stampa, non è delle più salde dopo il 3-0 subito dalla Fiorentina. La pazienza nei confronti del progetto del tecnico serbo potrebbe esaurirsi: resta sempre presente l’ombra del possibile successore Walter Mazzarri, già contattato quando il tecnico toscano lasciò l’Inter per l’esperienza in Premier League col Watford.

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