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Mihajlovic nel ricordo di Boskov: la commozione del tecnico – VIDEO
Ospite ad un programma tv, Sinisa Mihajlovic si racconta tra passato, presente e futuro, commuovendosi ricordando alcuni aneddoti dell’amico Boskov
Sinisa Mihajlovic avrà pregi e difetti, ma è sicuramente uno dei pochi professionisti all’interno del panorama calcistico a dire sempre quello che pensa. Per questo motivo non ha avuto problemi a raccontarsi in televisione, tra aneddoti del passato e ambizioni future.
Ospite di Rabona su Rai3, l’ex centrocampista serbo ha ripercorso i momenti principali del suo percorso sui campi di calcio, rivelando la tecnica utilizzata sui calci di punizione, da sempre suo marchio di fabbrica: «Calciavo le punizioni in tutti i modi ma prendevo sempre la stessa rincorsa, in modo che il portiere non potesse sapere che tiro avrei fatto, e poi lo guardavo fino all’ultimo passo, cosa che non facevo per i rigori». L’ex tecnico del Torino ha poi aggiunto con evidente ironia: «Con i miei giocatori dico che ho sbagliato più rigori che punizioni. Ho giocato a calcio solo perché ci sono le punizioni, altrimenti avrei preferito la pallacanestro».
Spazio anche per i progetti futuri, sui quali Mihajlovic ha le idee molto chiare: «Ho rifiutato diverse proposte in Italia perché voglio andare all’estero, sono qui dal 1992 e voglio provare a fare un’esperienza all’estero».
Ma è sul ricordo dell’amico Vujadin Boskov che il serbo non riesce a trattenere la propria commozione: «Un secondo padre. Era molto intelligente. Tu pensavi che facesse ciò che gli dicevi, invece faceva ciò che diceva lui». E, proprio riguardo a Boskov, ricorda come fu lui a consigliargli ai tempi della Roma di far esordire un giovane Francesco Totti in Serie A: «Portiamo questo ragazzino con noi, è bravo, se ci va bene lo facciamo esordire. Vincevamo 2-0, mancavano 15 minuti alla fine, mi avvicinai alla panchina e chiesi al mister di metterlo dentro».