2009

Mihajlovic: “Obiettivo Champions, ne sono sicuro”

Pubblicato

su

Sinisa Mihajlovic, tecnico pronto alla sua nuova avventura sulla panchina della Fiorentina, ha concesso la prima intervista come tecnico viola. Prime parole in merito all’impronta di gioco che dovrà  avere la sua Fiorentina: “All’attacco. Restando me stesso e trasmettendo alla squadra il mio carattere. Quello di chi vuole vincere. Crederci sempre, mollare mai”. Queste le emozioni di Mihajlovic, raccontate al Corriere Fiorentino: “Carico tanto, emozionato il giusto. Sono un focoso, ma cerco di mantenere l’equilibrio. Firenze non mi vedrà  mai troppo esultare, ma neanche troppo deluso. Sono così anche nella vita privata” ha detto il tecnico, per poi spiegare di non rifarsi ad un allenatore in particolare: “Ho avuto tanti allenatori e ho cercato di prendere il meglio da tutti. Ma il calcio è cambiato: ad allenare oggi sono bravi quasi tutti, la cosa più difficile è la gestione del gruppo. Devi entrare nelle teste, saper tirare fuori il meglio”. La forza che Mihajlovic si riconosce è quella di trattare tutti nello stesso modo: “Io parlo chiaro, tratto tutti allo stesso modo. Anche nell’Inter, da secondo del Mancio, gestivo io lo spogliatoio e avevo a che fare con gente come Ibra, Vieira, Zanetti, Cambiasso. Non ho figli e figliocci e, se devo, mi incazzo anche con il campione. Se i giocatori vedono che non cambi atteggiamento in base ai nomi ti rispettano. E ti seguono”. Idee chiare sugli obiettivi viola: “Andare in Champions. Quando dico che ci andremo non lo faccio per i tifosi, ma perchè ne sono convinto davvero. Noi allenatori dobbiamo essere anche un po’ pazzi. Quando sono arrivato a Catania dissi: ci salviamo. Ero sicuro. Oggi lo sono sulla Champions”. Apertura, per il nuovo modulo, anche verso il 4-2-3-1: “Il modulo dipende dai giocatori. Mi piace il 4-3-3- ma anche il 4-2-3-1. Il malumore di Montolivo non mi preoccupa. Ho parlato con Riccardo ai Mondiali ci rivedremo in ritiro”. Nessun problema infine per questioni legate alle strutture di allenamento: “Se ne parla tanto. Ho lavorato in situazioni ben peggiori. Per chi come me ha vissuto due guerre, pensi che sia un problema allenarsi su un campo non perfetto o spogliarsi in uno stanzone comune?”.

Exit mobile version