Mihajlovic cita Ivo Andric: ecco chi è - Calcio News 24
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2017

Mihajlovic cita Ivo Andric: ecco chi è

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Il tecnico del Torino ha sorpreso tutti con la sua risposta su Anna Frank e ha citato invece Ivo Andric: ecco chi è lo slavo citato da Sinisa

Chi è Anna Frank? E chi è Ivo Andric? Nelle ultime ore è scoppiato un caso ‘istituzionale’ per la risposta piccata di Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa. Al tecnico è stato chiesto qualcosa sulle polemiche con i tifosi della Lazio e sul ‘caso Anna Frank’ ma l’allenatore ha sorpreso tutti rispondendo di non sapere nulla su Anna Frank. Sinisa ha poi spiegato i motivi che lo hanno spinto a parlare in quei termini: «Quella mattina non ho letto i giornali perché avevo l’allenamento e poi la conferenza stampa. Dopo avermi chiesto una cosa su Belotti, mi è stata fatta una domanda su Anna Frank: sono rimasto sorpreso, in quel momento nemmeno mi ricordavo chi fosse. Anche perché non ho capito la domanda e non conoscevo ciò che hanno fatto i tifosi della Lazio. Da Belotti ad Anna Frank è stato sicuramente un bel salto. Sono contro ogni forma di razzismo, visto che puntualmente ogni volta allo stadio ricevo insulti gratuiti».

E allora chi è Ivo Andric? In Italia è una figura poco conosciuta ma lo scrittore e diplomatico è molto conosciuto nelle terre slave. Restò orfano di padre a 2 anni e fu cresciuto dalla sorella del marito. Lasciò Sarajevo ma ci tornò per le scuole secondarie e iniziò a scrivere delle poesie. Già durante la scuola Andric fu un sostenitore della causa indipendentista e membro del movimento progressista della Giovane Bosnia. Fu prigioniero dopo l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando che scatenò la prima guerra Mondiale. Svolse il lavoro diplomatico (la carriera culminò con la nomina ad ambasciatore a Berlino) e contemporaneamente scrisse libri e sonetti. Si prodigò durante l’occupazione della Polonia per impedire l’imprigionamento di molti intellettuali polacchi. Nel novembre 1941 si ritirò dalla carriera diplomatica e rifiutò la pensione, inoltre rifiutò la pubblicazione di alcune sue opere durante la guerra perché «c’è gente che soffre e che muore». Nel ’61 ricevette il Premio Nobel per la letteratura. Morì nel 1975 all’età di 82 anni.

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