2017
Miccoli, emessa la sentenza: condannato a 3 anni e 6 mesi
Dopo otto ore di attesa, il gup ha chiesto la condanna di 3 anni e 6 mesi per l’imputato Fabrizio Miccoli, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso
Questa mattina, a Palermo, ha preso il via l’ultima udienza del processo a carico di Fabrizio Miccoli, ex Capitano della squadra rosanero. L’accusa era quella di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo la Procura, Miccoli avrebbe avuto, con alcuni esponenti dell’organizzazione criminale Cosa Nostra, un contatto diretto, per saldare un debito da 20000 euro contratto da un amico: il giocatore più prolifico della storia del Palermo avrebbe, infatti, sollecitato il figlio del Boss Antonino detto “Ù Scintilluni” a usare metodi non troppo “devoti” nei confronti di un ex fisioterapista del Palermo, tal Giorgio Gasparini.
Dopo otto ore di camera di consiglio, il gup Walter Turturici ha emesso la sentenza: 3 anni e 6 mesi di reclusione. Una sentenza durissima e inaspettata, al punto che il giocatore è uscito dal Tribunale in lacrime, senza rilasciare dichiarazioni, se non un laconico: «Vado via da Palermo».
Anche gli stessi avvocati, Giovanni Castronovo e Giampiero Orsini, che chiedevano l’assoluzione dell’imputato, si sono dichiarati sconcertati: «L’esecutore materiale della estorsione è stato assolto e lui, il presunto mandante, è stato condannato. La procura aveva richiesto l’archiviazione. Poi è cambiato tutto. La frase su Falcone – “Quel fango di Falcone” – è ancora ben viva. Leggeremo le motivazioni e poi ricorreremo in appello».