2017
Messi – Dybala: paragone (im)possibile?
Alla vigilia di Juventus-Barcellona diventa di attualità il confronto tra Messi – Dybala. Movenze simili, tecnica sopraffina e un gran piede sinistro
Maradona, Messi, Dybala: è davvero questa l’evoluzione del “numero10” argentino? La questione è diventata d’attualità in vista del doppio confronto tra Barcellona e Juventus che a partire da stasera vedrà i due fenomeni uno contro l’altro. Iniziamo subito col dire che Messi è senza dubbio il giocatore più forte del mondo e che il suo primato è (o può essere insidiato) solo da Cristiano Ronaldo ma Dybala ha al suo arco diverse frecce da scoccare, su tutti la sua giovane età.
Messi – Dybala confronto possibile?
Dal punto di vista morfologico e della struttura fisica, quello tra Messi e Dybala è certamente un paragone possibile. La faccia pulita, quasi da bambino, è una caratteristica tipica per entrambi, anche se a dir la verità il Messi “imbruttito” con barba e tatuaggi degli ultimi tempi ha assunto un atteggiamento più macho. Entrambi non arrivano al metro e ottanta di altezza, 1,77 l’attaccante della Juve e 1,70 quello del Barcellona. La cosa che più li accomuna sono le movenze, l’avanzare leggero e sgusciante, ma soprattutto un fantastico piede sinistro. Il paragone diventa più arduo se si analizzano le carriere di questi due campioni. Messi nasce a Rosario e fin da subito ha le stigmate del predestinato: il Barcellona lo pesca dalle giovanili del Newell’s Old Boys all’età di 13 anni. I catalani sono certi di aver messo le mani su un futuro campione, così lo curano e lo fanno crescere alla Masia. A 17 anni arriva l’esordio in prima squadra e a 18 la prima Champions da comprimario, nella quale collezionò 322 minuti spalmati su 6 presenze, condite da 1 gol e 2 assist. Da lì in poi sono arrivati anni gloriosi, vissuti sempre al top e che lo hanno consacrato come il fenomeno che oggi tutti conosciamo. Dybala è originario di Laguna Larga, un sobborgo di Cordoba. Entra nelle giovanili della squadra locale, l’Instituto, che milita nella segunda division argentina. Da qui lo preleverà il Palermo di Zamparini investendo una cifra di poco superiore ai 4 mln di euro. L’esplosione arriverà alla terza stagione in rosanero, dove realizza 13 gol in serie A prima di lasciare la Sicilia alla volta di Torino, quando la Juve lo acquista per circa 40 mln di euro.
I numeri: Messi un predestinato, Dybala ha fatto la gavetta
Messi non ha mai cambiato squadra ed ha iniziato subito da un top club mondiale, che gioca un calcio offensivo e mette in risalto le sue qualità tecniche. Ha anche avuto la fortuna di incontrare un allenatore come Guardiola che ha subito compreso il suo genio e lo ha posto al centro del progetto tattico. Alla soglia dei 30 anni, Leo ha collezionato 577 presenze con il Barcellona mettendo a segno 499 gol e 228 assist. Numeri da alieno. In dodici stagioni in blaugrana ha vinto praticamente tutto: 4 Champions League, 3 mondiali per club, 3 Supercoppa Europea, 8 volte la Liga, 4 Coppe di Spagna, 7 Supercoppa di Spagna. In tutto sono 29 trofei di squadra che si sommano a 5 palloni d’oro. La carriera di Dybala ha avuto una crescita graduale. È partito dalla periferia del calcio e anche arrivato in Italia ha giocato una stagione in Serie B. Il suo talento non è esploso subito, si è dovuto adattare ad un calcio fatto di difesa e contropiede, con poco spazio per la fantasia. In cinque stagioni da professionista ha collezionato 185 presenze, con 62 gol e 33 assist. Numeri che impallidiscono di fronte al pallottoliere di Messi. Anche il palmares piange con lo juventino che ha vinto appena 3 trofei e tutti da quando è arrivato alla Juve: scudetto, campionato e Supercoppa Italiana. A difesa di Dybala va detto che tra i due ci sono comunque sette stagioni di differenza, per questo forse sarebbe più utile ai fini di un confronto analizzare i dati di Messi quando aveva 23 anni, attuale età dell’attaccante bianconero. Anche così però la comparazione rischia di far sfigurare lo juventino. Alla sua età Messi aveva vinto 3 Champions League, di cui due da assoluto protagonista, e 4 volte la Liga. Aveva collezionato 267 presenze e realizzato 180 gol, con una media realizzativa di 0,67 a partita a differenza dello 0,33 di Dybala. Se c’è un punto in cui il gap tra i due è, e rimarrà, incolmabile è proprio la capacità realizzativa.
La nazionale: il tempo è dalla parte di Dybala
Questo non vuol dire che Dybala non potrà avere una carriera altrettanto grande in fatto di vittorie personali o di squadra, e non è un caso che proprio il Barcellona gli abbiamo messo gli occhi addosso. Magari lo juventino avrà più fortuna lì dove Messi ha fallito: la nazionale. Dybala ha collezionato appena 6 presenze e di fatto è entrato nel giro dell’albiceleste solo da quando è passato in bianconero mentre Messi alla sua età aveva già giocato due mondiali – con scarso successo a dir la verità – e realizzato 15 gol. Ma la Pulce non è riuscito a realizzare il sogno di vincere con l’Argentina. In questo Dybala potrebbe essere più fortunato e infrangere la maledizione che sembra avvolgere l’asso blaugrana quando gioca con la sua nazionale.
In attesa di scoprire il futuro di questi due grandi campioni ci godiamo il presente e la fortuna di vederli in campo uno contro l’altro. Per il momento il paragone tra i due resta arduo ma Dybala ha grandi doti e soprattutto ha dalla sua parte il tempo e il tempo è galantuomo con le persone che hanno talento.