2009

Messaggio di Del Piero a Totti

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Juventus e Roma non è solamente una delle classiche del nostro campionato, ma ormai da una decade a questa parte vanta lo scontro tra due grandi del calcio italiano: Francesco Totti ed Alessandro Del Piero, entrambi capitani delle rispettive squadre. Proprio “Pinturicchio” lancia un messaggio all’amico tramite il proprio sito web, cercando di spiegare il senso di questa “sfida nella sfida” con la seguente lettera:

Ã?«C’è un gesto che ormai da anni, da quando indosso la fascia di capitano, ripeto ogni volta prima di cominciare una partita. Fa parte del “protocollo”, di quei riti che accompagnano gli ultimi istanti in attesa del calcio d’inizio. Il saluto all’arbitro, lo scambio dei gagliardetti, la stretta di mano al capitano della squadra avversaria. Gesti che diventano automatici, ripetitivi, per alcuni anche scaramantici, con la testa rivolta a quello che poco dopo accadrà  in campo. Se mi fermo però a pensare al valore di quei momenti, mi accorgo che non sono affatto banali. Soprattutto alla vigilia di partite come questa, quando dall’altra parte, con la fascia di capitano, c’è un giocatore come Francesco Totti. Se sommiamo i miei gol e i suoi, superiamo quota 500. Se sommiamo gli anni di carriera con la stessa maglia “? sempre e soltanto la stessa maglia “? arriviamo a 35 anni. Una vitaÃ?».

Ã?«Lo stesso discorso valeva per le mie sfide con Paolo Maldini. Io credo che non esista il concetto di bandiera, di simbolo di una società , di una squadra, di una tifoseria, se poi non lo riempi ogni giorno di contenuti, sul campo e fuori dal campo. Per questo per me è un orgoglio avere affrontato e affrontare giocatori così. Con Francesco siamo stati compagni di squadra in Nazionale, sottolineo compagni e non rivali. Siamo molto diversi, ma abbiamo molte cose in comune. Abbiamo vinto un Mondiale insieme e quei ricordi ci legheranno per sempre. Ma soprattutto con i nostri club siamo stati, e saremo, avversari. Ecco, io penso che un campione diventi grande anche attraverso i grandi avversari che affronta. Per questo sarò felice, domani sera, di stringere la mano a FrancescoÃ?».

Alessandro

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