2018
Mertens sincero: «Mi manca Sarri, ma ho fiducia in Ancelotti. E la Juve non mi convince…»
Dries Mertens, attaccante del Napoli, ha parlato della nuova annata, di Sarri, dello Scudetto e dei suoi obiettivi
Dries Mertens ha due obiettivi: fare un gol in più rispetto ai 34 segnati due anni fa e vincere qualcosa con il Napoli. L’attaccante belga ha parlato alla Gazzetta dello Sport raccontando i suoi sogni, personali e di squadra: «Doveroso essere ambiziosi. Nelle scorse stagioni ho segnato parecchio, soprattutto due anni fa. Quest’anno sogno di farne almeno uno in più». Poi un pensiero sulla sfida con la Juve e sullo Scudetto: «È stata una partita molto sfortunata, ma il Napoli ha dimostrato di esserci. Ce la siamo giocata ed è giusto puntare al massimo. Loro hanno fatto grandi acquisti e forse sono più forti di prima, ma onestamente non mi hanno ancora convinto del tutto. A Torino abbiamo provato a vincere senza paura. Scudetto? Il Napoli c’è. Anche la Juve incontrerà delle difficoltà e noi dovremo approfittarne. Le altre? Forti anche loro, penso soprattutto all’Inter».
Mertens ha parlato del girone di Champions («vogliamo passare»), del suo rapporto con Ancelotti e Sarri: «Dopo il Mondiale ero stanco, arrivare in ritardo non è stato facile. Ho parlato con Ancelotti spiegandogli che all’inizio avrei preferito essere gestito. Quindi, mi raccomando: scelta mia, non tecnica! (ride, ndr). Con Ancelotti c’è un bel rapporto e il lavoro prosegue. Le vittorie con Liverpool e Sassuolo ci hanno dato fiducia, perché ottenute cambiando tanto. Tutti coinvolti, ognuno di noi ha risposto. Se mi manca Sarri? Se rispondessi di sì ci sarebbero i “titoloni”, ma che problema c’è se dico che mi sono trovato bene con lui? Mi divertivo e il suo gioco era scritto sul mio corpo. E questo discorso non c’entra assolutamente nulla con Carlo col quale, come detto, ho un ottimo rapporto. Mercato? C’è stato qualcosa ma sto bene a Napoli. Rinnovo? Non ne abbiamo parlato ma ho 31 anni, forse qualcuno lo dimentica perché sembro più giovane, ma ormai sono un vecchietto».