2019

Mertens: «Mi sento napoletano. Hamsik? Se supero il suo record lo chiamo»

Pubblicato

su

Dries Mertens si racconta, i suoi sette anni al Napoli, i record e il sogno scudetto

Dries Mertens è l’idolo dei napoletani, tanto che a Napoli lo chiamano ‘Ciro Mertens’. Il belga ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali della Lega Serie A. Ecco le sue parole: «Quando cantano il mio nome mi fa bene, dopo un gol è ancora più bello. Dopo sette anni qui mi sento napoletano. Ho tanti amici, ho conosciuto tante persone e mi fa piacere. La gente ha visto che da quando sono arrivato qua do tutto in campo e fuori dal campo provo a vivere come i tifosi. A Napoli è bello vivere, mi piace essere qui. Parlo la lingua, è tutto perfetto».

CAMPIONATO ITALIANO – «Il calcio in Italia è una bellissima malattia, la gente è malata di calcio. Dai giovani fino ad arrivare agli anziani. Da me al piano di sopra vive una signora che avrà circa 75 anni, non lo so, e tutte le mattine viene a dirmi: ‘Hai giocato bene eh, complimenti’. O, se ho giocato male, mi dà qualche schiaffo e mi dice che potevo fare meglio».

HAMSIK – «Superare Marek? Può essere di sì. Le ultime partite lui ha fatto ancora tanti gol, spesso su mio assist. Forse ho sbagliato a dargli tanti passaggi (ride, ndr). Se batto il suo record lo chiamo sicuro. Ma prima devo riuscirci e speriamo che possa farlo. Chi l’avrebbe detto sette anni fa… È una cosa bella, significa che per Napoli sei stato importante».

TORINO – «È stato un bel momento. La settimana prima avevo fatto una tripletta col Cagliari, poi altri quattro al Torino, è stato bellissimo. Prodezza? La gente che pensava fosse un cross non capisce niente di calcio… Giochiamo a Torino e sicuramente lì c’è un allenatore che schiera calciatori fisici. È una bella squadra. Se prendi i calciatori uno ad uno vedi che sono forti. Per noi sarà importante essere pronti e dare il massimo».
SCUDETTO – «La lotta per il campionato è più aperta perché la Juventus ha qualche difficoltà a vincere facilmente come prima, ma sta facendo punti, come l’Inter. Non si possono perdere punti, bisogna continuare a dare tutto, lavorare al 100 per cento e sperare che possa arrivare questa bella cosa».
Exit mobile version