Mercato Toro: uno sguardo al futuro - Calcio News 24
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2013

Mercato Toro: uno sguardo al futuro

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Alla fine i tifosi del Torino possono essere soddisfatti a poche ore dalla chiusura del mercato. La società di via Arcivescovado ha rafforzato l’attacco, ha colmato il vuoto del secondo portiere, è riuscito a trattenere Bianchi, ha acquistato due giovani molto interessanti per il futuro ed è riuscito anche a sfoltire la rosa per levarsi di torno i giocatori in esubero. Cosa volere di più? Magari conquistare una salvezza tranquilla senza dover aspettare l’ultimo secondo dell’ultimo match di campionato.

 SALVEZZA – Ma Gianluca Petrachi, Giampiero ventura e Urbano Cairo hanno lavorato proprio in questa direzione portando sotto la Mole giocatori congeniali al gioco di mister libidine, che avessero già esperienza nel calcio italiano risparmiandogli un lungo periodo di ambientamento con uno sguardo al futuro. Tutti compiti portati a termine dal direttore sportivo. Il primo ad arrivare in Piemonte è stato Barreto che ha già dimostrato di non essersi dimenticato i dictat di Ventura facendo capire ai tifosi il motivo per il quale è stato corteggiato ed inseguito per un anno e mezzo. Poi, nelle ultime ore di mercato, sono arrivati anche Joanthas dal Pescara, che è andato a completare il reparto avanzato orfano di Sgrigna e Sansone, e Coppola dal Milan (un gradito ritorno) giunto per colmare il vuoto d’esperienza alle spalle di Gillet.

FUTURO – Ma questa finestra invernale ha anche dimostrato che in casa granata finalmente, dopo anni in cui s’è pensato solamente a navigare a vista, ci si è decisi a programmare il futuro. Nathan Kabasele e Dolly Menga, due belgi di origini congolesi di 19 e 20 anni, ne sono la dimostrazione. Cairo sembra aver messo finalmente la testa a posto e grazie all’arrivo di Ventura ha capito che per rimanere a certi livelli bisogna pensare anche al domani, non soltanto all’oggi. Un presente rappresentato soprattutto da Bianchi. Alla fine il capitano è rimasto: niente rinnovo ma nemmeno partenza verso altri lidi. Non sapremo mai se è stato lui a rifiutare tutte le offerte che gli sono arrivate come dice il fratello-procuratore o se è stato Cairo a respingerle come ha ammesso ai microfoni di Sky, sta di fatto che i tifosi del Torino posso tirare un sospiro di sollievo: fino a giugno il giocatore più rappresentativo rimarrà. Poi saluterà (c’è già l’accordo con l’Atalanta) insieme ad Ogbonna, già promesso sposo del Milan.

PARTENZE – Ma la cosa più difficile per Petrachi è stata sfoltire: ben nove pedine che gravavano sulla rosa sono partite. I primi ad inaugurare “l’esodo” sono stati Sgirgna e Agostini a Verona, poi, via via, tutti gli altri: De Feudis s’è accasato al Padova, Gorobsov è finito alla Nocerina, Migliorini è andato a fare esprienza a Como, Sansone è andato a cercare fortuna alla Sampdoria, Suciu e Verdi alla Juve Stabia. L’unico giocatore rimasto sull “croste” alla truppa granata è Alen Stevanovic che ha passato le ultime settimane a rifiutare alcune destinazioni in B e ora resta a disposizione di Ventura, sperando che si riprenda e torni ad essere un giocatore su cui poter fare affidamento.

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