2015

Mercato di riparazione 2015, Palermo: pagelle

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Gli innesti presi hanno bisogno di tempo

Trenta punti e settimo posto in classifica, davanti a squadre del calibro di Milan, Inter, Genoa e Udinese. Da questo riparte il Palermo, dopo il mercato di riparazione di gennaio. Il lavoro di Baccin, in tal senso, è stato portato avanti per supportare l’operato della squadra e di Iachini sul campo. I rosanero si sono liberati di alcuni esuberi ingombranti come Ngoyi, passato in prestito al Leeds United, oppure ancora le cessioni di Pisano all’Hellas Verona (solo 342 minuti in campionato per lui) e di Bamba, sempre al Leeds, difensore arrivato come un possibile buon acquisto e rivelatosi dannoso (vedi il pareggio di Napoli). Certo, l’addio di Munoz ed il suo trasferimento alla Sampdoria sembrava ormai inevitabile a gennaio, quando il giocatore aveva espresso la sua volontà di non rinnovare il contratto in scadenza a giugno: Rispoli arriva dal Parma al posto di Pisano, ma gli acquisti di Ortiz dal Cerro Porteno e di Velazquez (arriverà a giugno, per adesso in prestito in Romania) non sembrano, almeno per il momento, garantire la stessa affidabilità che il ‘Chiqui’ aveva saputo infondere ai tifosi del Palermo a suon di prestazioni convincenti. Chi vivrà, vedrà. A centrocampo arriva Jajalo, svincolatosi dal Rijeka, mediano ex Siena con una discreta esperienza alle spalle, avendo giocato anche in Bundesliga con la maglia del Colonia: i 70 minuti giocati domenica scorsa contro il Verona sembrano aver decretato l’affidabilità del croato. Ultimo acquisto il giovane Edokpolor, trequartista nigeriano preso in prospettiva. La sensazione è che a centrocampo manchi ancora qualcosa, ma soprattutto in difesa, dove il buco lasciato da Munoz rischia di pesare –e anche molto- a fine campionato.

MIGLIOR ACQUISTO – L’arrivo di Danilo Ortiz potrebbe –ma il condizionale è d’obbligo- non far rimpiangere la partenza di Munoz. Il paraguaiano si è presentato come il Chiellini rosanero, e la sua giovane età dovrebbe essere un monito per i tifosi rosanero, che dovranno armarsi di pazienza per lasciare il tempo al centrale classe 1992 di metabolizzare il passaggio da un campionato abbastanza anonimo –quale è quello del Paraguay, dove Ortiz militava con la maglia del Cerro Porteno- alla nostra Serie A. L’arrivo in prestito è indicativo: se Ortiz non convince, saluta la Sicilia. I presupposti per far bene ci sono, adesso tocca al giocatore dimostrare ciò che vale, a partire dalla gara di Milano contro l’Inter, dove Iachini potrebbe decidere di lanciarlo nella mischia dal primo minuto, vista l’indisponibilità di Vitiello.

PUNTO DEBOLE – Proprio la difesa sembra essere il punto critico per il Palermo. Le premesse fatte su Ortiz sono, appunto, premesse, ma vanno confermate. Nel girone d’andata Munoz e l’inaspettato Gonzalez hanno più volte tenuto a galla la barca di Iachini, che in ogni caso regge l’urto, ma che sembra comunque soffrire (e anche tanto) sul lato sinistro, dove militano Andelkovic e Lazaar. Le già mediocri prestazioni dei due (più del primo che del secondo) non possono far dormire sonni tranquilli né ai tifosi né a Iachini: il tecnico rosanero è conscio che, al momento, Andelkovic è il terzo centrale più affidabile, e Lazaar sembra comunque sempre più pronto di Daprelà. Munoz ha lasciato Palermo, e ha lasciato dietro di sé un vuoto, non incolmabile, certo, ma che potrebbe aprire una voragine piuttosto grossa nella retroguardia rosanero, se Andelkovic non dovesse riuscire ad uscire dal guscio.

VOTO FINALE: 6 – Il mercato di questo Palermo merita la sufficienza. In attacco i rosanero sono coperti, con Vazquez, Dybala ed il sempre pronto Belotti. A centrocampo Jajalo sembra poter garantire affidabilità, insieme al già collaudato trio Barreto-Maresca-Rigoni, con Bolzoni appena giustificabile in un campo di Serie A; la questione della difesa è già stata ampiamente esaminata. Certo, forse qualcosa in più si sarebbe potuto fare, soprattutto nella retroguardia, dove l’acquisto di un difensore d’esperienza (leggi Gastaldello) avrebbe garantito ai rosanero più solidità, ma comunque il club di Zamparini ha sempre il merito di puntare su giovani scommesse come Ortiz (o Munoz, a suo tempo), che potrebbero garantire una plus valenza certa al patron rosanero. A meno di un mancato rinnovo. 

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