2015

Mercato di riparazione 2015, Inter: pagelle

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Ottimi colpi e lavoro per il futuro: ma un difensore in più…

Il mercato invernale dell’Inter è iniziato lo scorso 14 novembre, giorno in cui viene esonerato Walter Mazzarri ed arriva, di gran ritorno, Roberto Mancini. Perchè? Perchè il tecnico di Jesi ha avuto un ruolo di fondamentale importanza nel mercato nerazzurro, agendo in prima persona, con telefonate ai diretti interessati e dichiarazioni mirate, per portare all’Inter profili di primo livello ed i risultati sono chiari: Podolski e Shaqiri, calciatori di grande caratura, non hanno esitato a dire sì alla formazione di Milano nonostante il momento storico difficile. Podolski, Shaqiri ma non solo: sono arrivati anche Brozovic, strappato a prezzi contenuti alla concorrenza di Napoli, Milan e top club inglesi, Santon, di ritorno dopo l’esperienza al Newcastle, i giovani Italo (Vasco da Gama) e Correia (meglio noto come Ze Turbo, in arrivo dallo Sporting Lisbona) e, in arrivo a giugno, il colombiano Murillo (Granada) ed il promettente Kehres (Schalke 04).  Buon lavoro anche in uscita del diesse Ausilio, che è riuscito a monetizzare con i giovani inutilizzati e con gli esuberi: Mbaye (Bologna), Pereira (Estudiantes, che era al San Paolo), Krhin (Cordoba), Bonazzoli (Sampdoria), Duncan (Sampdoria). Discorso particolare per Bonazzoli: il centravanti classe 1997 è considerato come uno degli attaccanti più interessanti del panorama internazionale e l’Inter ha voluto sì monetizzare con la sua cessione, inserendo però il famoso diritto di “recompra”.

MIGLIOR ACQUISTO – Senz’altro Xherdan Shaqiri. Senza nulla togliere ad un campione come Lukas Podolski, il classe 1991 di Gjilan è il colpo tanto atteso da Roberto Mancini e dai tifosi dell’Inter, quel calciatore capace di fare la differenza e di infiammare lo stadio con i suoi colpi di classe. Lo svizzero è arrivato in nerazzurro dal Bayern Monaco, club che investì nel 2012 13 milioni di euro per acquistarlo dal Basilea, stregato dalle sue qualità; con i bavaresi Shaqiri non è riuscito ad imporsi a pieno, a causa della concorrenza di top player come Robben, Ribery e Muller, senza però sfigurare: 17 reti e 19 assist nelle 81 presenze raccolte con la formazione dell’Allianz Arena. Importante per le sue potenzialità ed anche per la sua duttilità: Shaqiri può infatti ricoprire tutti i ruoli della trequarti e può anche agire da seconda punta alle spalle di Icardi. Un calciatore vero, completo, che i tifosi hanno già elevato a trascinatore dell’undici di Mancini. Vedendo certe giocate…

 

PUNTO DEBOLE – Negli ultimi giorni di mercato si è parlato molto di un’Inter alla ricerca di un’alternativa in difesa, a causa degli infortuni di Jonathan, D’Ambrosio, Campagnaro ed Andreolli. La dirigenza nerazzurra però non è riuscita a chiudere le varie trattative imbastite, da Rolando a Rhodolfo, passando per Vida e l’arrivo anticipato di Murillo dal Granada. L’unica pecca dunque è rintracciabile nel reparto arretrato: altri elementi a suggerirlo sono la poca fiducia di Mancini in Dodò da laterale difensivo ed il rapporto indecifrabile con Vidic, che ha visto il serbo escluso nelle prime gare con Mancini in panchina.

VOTO 7 – Un voto che con l’innesto di un’alternativa in difesa e forse di un’alternativa a centrocampo avrebbe potuto raggiungere quotazioni maggiori. Gli arrivi però di elementi del calibro di Shaqiri e Podolski sono importanti per il campionato italiano e per il momento attuale dell’Inter, senza dimenticare le qualità di Brozovic e l’utilità tecnico-tattica di Santon. Da sottolineare l’ingaggio di Murillo dal Granada, centrale difensivo colombiano strappato alla concorrenza della Juventus, indice di un’idea di mercato chiara anche per il futuro. Futuro che l’Inter sta costruendo anche con innesti di un certo livello per la Primavera: Italo, Kehres e soprattutto Correia rappresentano ottime speranze per il domani.

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