2015

Mercato di riparazione 2015, Fiorentina: pagelle

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Sessione condizionata dall’addio di Cuadrado. Incognite e speranze, aspettando gli investimenti

Un mercato strano quello condotto dalla Fiorentina, strano poiché una valutazione vera e propria potrà prendere vita solo capendo come la società investirà la cifra incassata (32 milioni di euro) grazie alla pesante cessione di Cuadrado al Chelsea. Soffermandosi sul presente la partenza del funambolico colombiano appare l’unico sussulto degno di nota in un mercato dal sapore piuttosto consolante e familiare: i ritorni in viola di Rosati, Diamanti e soprattutto Gilardino si legano da un lato alla volontà di Andrea Della Valle di ampliare il gruppo italiano, all’interno di una rosa internazionale come quella viola,  e d’altro canto alla scelta di valorizzare (Toni insegna) giocatori entrati nel cuore della tifoseria, della presidenza e, a suon di gol, nella recente storia del club gigliato. A completare l’opera, sul piano delle entrate, sono l’egiziano Mohamed Salah ed il laterale romano Aleandro Rosi: il primo arriva a Firenze nell’ambito dell’affare Cuadrado, in prestito con diritto di riscatto, e confida di avere una maggior fortuna rispetto ad un colpo per certi versi simile, quello che vide arrivare in viola Marko Marin (partito verso l’Anderlecht proprio nell’ultimo mercato). Rosi, dal canto proprio, andrà a ricoprire il ruolo richiesto da Montella di alternativa a Joaquin nel 3-5-2: caratteristiche diverse dallo spagnolo, indubbiamente, ma corsa e polmoni adatti per quella posizione. Le partenze in prestito di Hegazi (Perugia) e Brillante (Empoli) si legano naturalmente alla volontà di far maturare due giovani fin qui inutilizzati da Montella. Diverso il discorso di Iakovenko, vero e proprio esubero piazzato all’ultimo tuffo in Eredivisie, all’ADO den Haag.

IL MIGLIOR ACQUISTO – Il miglior acquisto viola, ed è un paradosso, potranno essere i 30 e più milioni incassati per Cuadrado: forzatamente la cifra porterà con sé prossimi investimenti, questo almeno è quanto si attende la piazza a medio-lungo termine. Venendo al discorso tecnico, e senza proiettarci su giugno, Salah è indubbiamente il profilo più intrigante ma rimane l’ombra dei precedenti: Montella non appare infatti ben disposto a gettare nella mischia giocatori mai approdati prima in Italia (Marin e Richards lo dimostrano). Qualche certezza in più arriva da Diamanti: il fantasista è già stato impiegato in 3 occasioni da Montella, il ritmo è da ritrovare ma il talento e la foga agonistica si sono conservati perfettamente.

IL PUNTO DEBOLE – Rinunciare al talento di Cuadrado è indubbiamente il sacrificio più evidente a cui si è sottoposta la Fiorentina. Certo il rendimento del colombiano non appariva continuo come nella scorsa stagione ma, a prescindere da qualche partita apparentemente più svogliata, si trattava di uno di quegli elementi in grado di cambiare volto anche alle sfide più bloccate. Non sono mancate critiche mosse alla dirigenza per un apparente distacco tra le richieste di Montella ed i movimenti degli uomini mercato: in tal senso sarà il campo a dire quanto Salah, Rosi e Gilardino saranno effettivamente utili alla causa del tecnico.

VOTO 6 – Il mercato viola impedisce di fare valutazioni svincolate da come la società investirà quanto ricavato cedendo Cuadrado: il voto sufficiente potrebbe diventare buono o persino ottimo in estate come, d’altro canto, potrebbe volgere al peggio. Trattenere Cuadrado appariva comunque utopistico e sarebbe ingenerosa una severità eccessiva nei confronti della società, considerando soprattutto la presenza di una ricca clausola. Il voto è sufficiente, dunque, ma starà al campo spiegare le mosse viola sul mercato: dall’incognita Salah agli esperti Diamanti e Gilardino, resta da capire quale sia la direzione intrapresa e quali le ambizioni reali della società. 

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