2015

Meglio di Weah, Abedi e Drogba: è Samuel Eto’o il re d’Africa

Pubblicato

su

Una carriera fatta di gol e trionfi: Samuel Eto’o verso il ritorno in Italia, lo aspetta la Sampdoria di Ferrero

E’ tornato alla ribalta sulle prime pagine sportive italiane per l’interesse, trattativa in via definizione, che la Sampdoria ha dimostrato nei suoi confronti: Samuel Eto’o, classe 1981, può ulteriormente elevare le ambizioni di una squadra che già benissimo ha fatto nella prima fase della stagione. Sorprendendo tutti: gli uomini di Mihajlovic occupano la terza piazza del torneo ed è oltre ogni ragionevole dubbio il fattore nuovo del nostro campionato.

UNA CARRIERA DA SBALLO – Samuel Eto’o a livello di club ha vinto tutto e si è ripetuto nei suoi successi: quattro titoli nazionali tra Barcellona ed Inter, con le due stesse squadre ha trionfato in ben tre edizioni della Champions League segnando in due finali su tre (Parigi 2005-06: Barcellona-Arsenal; Roma 2008-09: Barcellona-Manchester United 2-0). Palmares completato da una serie interminabile di coppe e supercoppe varie, ma non finisce qui: il centravanti camerunense si è imposto anche da leader della sua nazionale, spettano al suo Camerun le edizioni della Coppa d’Africa 2000 (Ghana-Nigeria) e 2002 (Mali), il fiore all’occhiello è rappresentato dal clamoroso successo olimpico di Sidney nel 2000. Il Camerun e la Nigeria – quattro anni prima ad Atlanta – sono le due uniche selezioni africane ad essere riuscite nell’intento.

L’UOMO DEI GOL – Sono 366 ad oggi in carriera tra club e nazionale: un bottino considerevole ottenuto in 750 gare disputate, di fatto la media realizzativa del camerunense racconta di una rete ogni due partite. Gol che gli sono valsi un titolo di Pichichi (il capocannoniere della Liga spagnola) ma soprattutto due primati invidiabili: Eto’o è il miglior cannoniere della storia della Coppa d’Africa con 18 reti all’attivo nonché nella storia del suo Camerun dove ha firmato ben 56 segnature. Mai insignito del Pallone d’Oro, ha vinto quello africano in quattro edizioni (2003, 2004, 2005 e 2010) ed in questo caso soltanto Yaya Tourè è riuscito ad eguagliarlo con i quattro titoli consecutivi dal 2011 al 2014. Singolare l’ultimo nel 2010, ben cinque anni dopo il terzo trionfo consecutivo, manifesto dell’essere Samuel Eto’o: lo scenario è quello (meraviglioso) dell’Inter del Triplete, lì dove un attaccante forte del suo curriculum non ha opposto resistenza alla famosa scelta – apparentemente misteriosa – di Josè Mourinho. Il tecnico portoghese lo spedì in corsia laterale a correre come un ragazzino nel nome del bene comune, dell’equilibrio della squadra: Samuel fece un passo indietro sul piano del protagonismo ma mille avanti per consentire all’Inter di tornare sul tetto del mondo dopo quarantacinque anni. E vincendo tutto quanto c’era da vincere in una stagione.

ED ORA? QUANTO SERVIRA’ ALLA SAMP? – Preferiamo oggettivamente ricordare questo Eto’o e non quello che a soli trent’anni sceglie di uscire dai radar del calcio che conta per andare ad arricchire il suo patrimonio in un club di minore rilievo del campionato russo. A lottare di fatto per una qualificazione in Europa League. O quel calciatore che nell’ultimo Mondiale ha pensato più a sistemazioni, alberghi e contrasti con la federazione che al campo da gioco. Dunque il punto è unico: quale versione di Samuel Eto’o sta per fare ritorno in Italia dopo la parentesi inglese con la maglia dell’Everton? Di certo c’è l’incondizionata volontà del calciatore, intenzionato fortemente a ricongiungersi alla famiglia rimasta a Milano. E quando c’è la determinazione siamo già un passo avanti. Il resto lo fa un campionato che Eto’o già conosce alla perfezione, dove ha segnato ed appunto agito in più ruoli, oltre ad una squadra già rodata e funzionante e dunque più pronta ad innestare nuovi interpreti. Staremo a vedere: scelta molto intrigante, poi parlerà il campo.

Exit mobile version