2015
Meggiorini: «Torino? Nessun rimpianto»
L’attaccante: «Obiettivo salvezza con il Chievo Verona»
Ha raggiunto l’Europa League con il Torino, ma deve sfidarlo per la prima sfida del 2015 in uno scontro importante per la salvezza: sfida speciale alle porte per Riccardo Meggiorini, che ha tracciato un bilancio positivo per l’annata passata. «E’ stato un anno molto positivo perché alla fine è arrivata, anche se non sul campo, l’Europa League del Torino: ci siamo andati perché eravamo lì noi, dopo il Parma, e questo è un dato di fatto. Sono stato abbastanza protagonista. E poi è arrivato il Chievo e qui ho chiuso in maniera ancor più positiva, non mi ero mai sentito così bene, sono tornato a casa e ho trovato più continuità d’impiego: al Toro ero “abbonato” ai subentri, però ero comunque bravo a subentrare e dare subito il massimo», ha dichiarato l’attaccante del Chievo Verona ai microfoni di Tuttosport.
PASSATO GRANATA – Meggiorini è poi entrato nel merito dell’addio ai granata: «Quando devi prolungare un contratto e tra gennaio, febbraio, marzo non senti niente, allora vuol dire che è tempo di andare. Ma è finita bene, nessun rimpianto. Mi restano tre cartoline in testa: la promozione dalla B, la salvezza e l’Europa League. Sono arrivato che il Toro era tra i cadetti, me ne sono andato che era in Europa». Sul rapporto con mister Ventura, con cui ha lavorato per tre anni e mezzo, comprendendo l’esperienza a Bari, ha spiegato: «Con lui sono sempre stati anni bellissimi. Sempre andati d’accordo, mai mezzo litigio, mai un’incomprensione. So che ha detto che non ho mai creato problemi, anche lui non li ha mai creati a me. Io non sono un rognoso che se sta fuori si lamenta o se non gioca fa un’intervista per polemizzare».
SFIDE SPECIALI – L’attaccante, che ha coltivato l’amicizia con Padelli, con il quale è andato in vacanza e che sente spesso al telefono, ha presentato la sfida di campionato: «Il Torino è un’ ottima squadra, ma il Chievo deve guardare a se stesso e a tirare fuori le proprie qualità». Nel frattempo continua a godersi la vittoria nel derby e sogna, oltre alla salvezza, un gol al Milan o alla Roma, a cui non ha ancora segnato: «Mai sentito un’emozione così da quando gioco a calcio, ne ho vissute tante, vedi il gol alla Juve, ma questa è la più grossa. Una partita che sognavo da bambino, quando andavo a vedere le partite al Bentegodi ed era tutto pieno. Alla vigilia è stata tutta una settimana strana, mi svegliavo di notte, a orari assurdi, non avevo più sonno. Al netto del gol in fuorigioco abbiamo giocato meglio del Verona».