2017
Mazzone, gli auguri di Totti: «Non smetterò mai di ringraziarti»
Carlo Mazzone, alle soglie degli 80 anni, ha ripercorso alcuni momenti importanti della sua carriera
Mazzone, gli auguri di Totti: «Non smetterò mai di ringraziarti» – 19 marzo, ore 18
Francesco Totti, capitano della Roma, ha voluto fare gli auguri di compleanno a Carlo Mazzone per i suoi 80 anni, tramite il proprio account Facebook. Queste le parole del numero 10 giallorosso: «Mister, ci siamo conosciuti che avevo 16 anni, ero un ragazzino! Mi hai fatto crescere come uomo e come calciatore. Mi hai difeso, mi hai spronato e mi hai fatto tenere la testa sulle spalle ad un’età difficile. Chissà come sarebbero andate la mia carriera e la mia vita se non ci fossi stato tu… Ma ci sei stato e io mi sento fortunato, onorato ed orgoglioso di aver conosciuto una persona splendida come te che non smetterò mai di ringraziare! Ci vorrebbero tanti Carletto Mazzone anche nel calcio di oggi! Auguri per i tuoi primi 80 anni!».
Mazzone compie 80 anni: «Totti e Baggio i migliori che ho allenato»
Domenica saranno 80. 80 anni da Carletto Mazzone, l’allenatore più priolifico della Serie A con 795 panchine in carriera; dall’Ascoli nel 1974 al Livorno nel 2006, passando per Fiorentina, Napoli, Bologna, Brescia, la sua Roma e non solo: «I miei scudetti? Le salvezze, anche quelle conquistate all’ultima giornata – ricorda Mazzone a Il Resto del Carlino – I più forti che ho allenato? Totti e Baggio, bravi ragazzi pieni di entusiasmo, con una preparazione di base elevatissima. Guardiola? Nel centrocampo del mio Brescia era la qualità e il saper girare palla. Io difensivista? Fregnacce, non lo sono mai stato». Da parte dell’ex allenatore romano anche un ricordo di quella corsa sotto la Curva ospiti di Brescia dove stazionavano i tifosi dell’Atalanta: «Se la rifarei? Sì, perchè i cori che l’avevano preceduta erano stati offensivi verso i miei genitori. Ci tornerei davvero, perchè la mamma è quel che è più importante». Mazzone ricorda poi i suoi presidenti ed elogia Ancelotti: «Con Sensi ho avuto un buon rapporto, con me è stato benevolo nei momenti difficili. Con Costantino Rozzi sono diventato allenatore; mi diceva sempre: ‘Coccia pelà, domenica l’Ascoli deve vioncere, capito?’. E poi come dimenticare Corioni, galantuomo e persona splendida. L’allenatore che ammiro di più? Ancelotti, parla poco e vince tanto. E poi Eriksson».