2013
Mazzarri ci è cascato con tutte le scarpe
Beffato dalla Roma sul suo piatto forte. Ecco le dinamiche della stagione nerazzurra
SERIE A INTER ROMA – Beh, essere fregati su quello per cui si è lavorato una vita ed incentrato i propri successi deve essere dura da digerire. Vero Walter? La Roma passa a Milano capitalizzando eccellentemente le sue feroci ripartenze: il piatto preferito di Mazzarri si è tramutato tutto d’un colpo nel boccone più amaro da digerire.
IL COPIONE DELLA GARA – Praterie a disposizione per i giallorossi, con l’Inter che provava ad alzare il baricentro della sua manovra e veniva costantemente punita dagli avversari sul piano dell’intensità delle ripartenze. Walter Mazzarri non è stato in grado per l’intero corso della gara – soltanto Handanovic nella ripresa ha evitato il tracollo stoppando con tutta la sua abilità due ulteriori ripartenze della Roma di Garcia con i soliti Gervinho e Florenzi – di correggere l’errore originale: impostazione della gara sbagliata e, anche a causa di limiti d’organico di cui discuteremo a breve, difficoltà nel variare e sperimentare nuove soluzioni. Presa in velocità, l’Inter ha palesato tutti i suoi limiti strutturali – sia atletici che tecnici – di fatto denudandosi di fronte alla veemenza romanista.
DIFETTI ORGANICI FINORA NASCOSTI – Nel calcio non si sa stare con i piedi per terra, questo è oramai convinzione assodata. Ben faceva lo stesso Mazzarri, alle volte però troppo timorato in tal senso, a smorzare gli entusiasmi di una piazza che aveva subito creduto in una rivoluzione vincente: la verità è che l’Inter in estate ha speso tanto (o almeno più di tutte le altre in termini di passivo di bilancio) e male rispetto alle esigenze del suo allenatore. Icardi e Belfodil innanzitutto, acerbi per le convinzioni che fanno di Mazzarri quel che è ora: poi i vari Wallace, Taider (sì, così e così) ed una serie di giovani sbarcati in prestito per non ritrovarseli sul groppone, parliamoci chiaro. Nei fatti l’Inter è rimasta quella dello scorso anno, con Mazzarri abile a reinventare i vari Jonathan ed Alvarez che però sempre Jonathan ed Alvarez restano: così come Ranocchia resta Ranocchia e così come alla prima assenza sulle corsie laterali si rispolvera un Pereira onestamente impresentabile.
GLI OBIETTIVI – Qualificazione in Europa League: è questo il target che può essere cucito sulla taglia della nuova (vecchia) Inter in relazione anche e soprattutto alle sue concorrenti. Juventus, Napoli ed oggi la Roma hanno senz’altro più cartucce da giocare ed opinione personale è quella che anche la Fiorentina sia maggiormente dotata: questo non deve però tramutarsi nella classica via d’uscita di Mazzarri per giustificare eventuali risultati non all’altezza delle aspettative. Ad ogni modo l’appiglio della piazza nerazzurra resta proprio il suo tecnico: una garanzia oltre ogni ragionevole dubbio nel valorizzare al massimo l’organico a disposizione e dunque nel remare nella stessa direzione della società. L’Inter riparte da Mazzarri ed inseguirà il sogno Champions: ma la parola scudetto oggi è esercizio di fantasia.