2014

Mazzarri a Sky: «Non mi curo dei fischi»

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Il tecnico dell’Inter: «Sento mia la squadra»

INTER SAMPDORIA MAZZARRI – Icardi salva l’Inter. I nerazzurri passano al 90esimo contro la Sampdoria e Mazzarri può star tranquillo. Ecco come ha parlato l’allenatore ai microfoni di Sky Sport: «Oggi la squadra ha fatto una grande partita dal punto di vista del gioco: andavamo sulle fasce e abbiamo schiacciato spesso la Sampdoria, che è un’ottima squadra, abbiamo creato tantissime palle gol. Abbiamo avuto il torto di non concretizzare, come a Cesena, ma sono contentissimo di come abbiamo giocato. Palacio? Lavora bene, per la squadra, fa tanti movimenti. In quest’estate ne ha passate di tutte, non è mai stato al top. Per ora non gli va bene la conclusione. Oggi abbiamo vinto, speriamo che abbia conservato i gol per le prossime partite»

FISCHI – «Io non ho sentito fischi. Chi mi conosce lo sa: da quando faccio l’allenatore, appena finisce il primo tempo scappo via negli spogliatoi. Io non ci faccio caso, guardo la squadra e cerco di caricarla. Non mi curo di quello che ho attorno. Il calcio non è una scienza esatta, ognuno può dire la sua. Io mi faccio dare i dati dai miei collaboratori e vi mostro supremazia territoriale, calci d’angolo e tiri in porta, così almeno faccio parlare i numeri. Ognuno ha il suo modo di vedere il calcio, lo accettiamo, ma sono contento di quello che sto facendo con i ragazzi, mi danno l’anima. Sono un gruppo unito, sento la squadra mia, e sono contento di quello che ricevo in cambio».

PRESIDENTE E RAZZISMO – Su Thohir e le accuse ricevute in settimana: «Si parla di razzismo, ma a volte siamo i primi che sparano idiozie. Mi ha conosciuto, mi ha osservato, senza preconcetti. Thohir ha valutato il personale che c’era, e penso che abbia fatto le cose da grande presidente, arrivando in un momento particolare, a metà stagione. Siamo ripartiti con idee chiare, con diverse disponibilità economiche. Quando c’è un progetto nuovo, credo si possa mettere in preventivo che una squadra non vada, ma dall’interno si vede se la squadra rende. E noi abbiamo le idee chiare su come fare andare le cose all’interno della società. Quando si vince, ho meno cose da gestire. Sono contento per i giocatori però, mi danno soddisfazioni. Con l’età si cambia: mi dicono tutti che adesso sono troppo calmo in panchina». 

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